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Torino. Sciopero della fame in solidarietà con i prigionieri palestinesi

Continua lo sciopero della fame iniziato il 17 aprile e portato avanti da circa 1700 prigionieri palestinesi, per ottenere un miglioramento delle condizioni carcerarie, visite dei legali e dei familiari e cure mediche, e la fine della detenzione amministrativa, che permette di rinchiudere una persona per sei mesi (provvedimento rinnovabile all’infinito) senza bisogno di un tribunale.

I prigioneri, aumentati rispetto ai 1200 iniziali, hanno deciso di continuare nonostante le restrizioni recenti che Israele ha messo sugli scioperanti (chiusura in celle d’isolamento dei leader della protesta, divieto da parte dei legali di vedere i prigionieri e continui trasferimenti da un carcere all’altro). I prigionieri hanno ricevuto proprio in questi giorni solidarietà da parte di gruppi vicini alla causa palestinese, che hanno dato via a manifestazioni di sensibilizzazione e vicinanza ai prigionieri in sciopero.

In molte città europee infatti sono iniziati degli “hunger strikes” di solidarietà che si protrarranno per diversi giorni. Da Bruxelles a Manchester, da Madrid fino a Torino, dove da due giorni il collettivo “Progetto Palestina”, tra le molte iniziative organizzate, ha dichiarato lo sciopero della fame di una parte dei suoi attivisti, predisponendo ieri un gazebo in Piazza Castello.

Anche a Roma non sono mancate iniziative di solidarietà come quella del 3 maggio, che ha visto il Coordinamento a sostegno dei prigionieri politici palestinesi in sciopero della fame, indire un presidio dalle 10 alle 12 davanti la Camera dei Deputati per richiamare l’attenzione dell’opinione pubblica sullo sciopero dei prigionieri palestinesi, passato sotto il silenzio assordante dei media mainstream. Lo stesso 3 maggio alcuni rappresentanti della comunità palestinese sono stati ricevuti dall’ on. Pia Locatelli, rappresentante dei diritti umani a Montecitorio. In tutto questo il governo israeliano continua a rifiutare le richieste dei prigionieri.

Di seguito il comunicato promosso da Edinburgh University Communist Society, Progetto Palestina, Rise Up e Bds per il lancio delle varie iniziative di solidarietà:

– Dal 17 aprile nelle carceri israeliane è in atto uno sciopero della fame portato avanti da più di 1500 prigionieri politici palestinesi. Lo "Sciopero della Dignità", come è stato nominato dai palestinesi, nasce come forma di resistenza e protesta contro le modalità di detenzione israeliane che violano i diritti umani fondamentali dei prigionieri, e si collega alle rivendicazioni di libertà e giustizia dell'intero popolo palestinese. Ai prigionieri politici palestinesi vengono negati, oggi, i loro diritti più fondamentali. Vengono detenuti senza processo, senza accesso a cure mediche, e viene vietato loro il contatto con le loro famiglie. 

Ad oggi sono 6300 i prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane, di cui 300 bambini, 500 detenuti amministrativi, 61 donne, e 13 membri del consiglio legislativo palestinese. Dal 1967, più di 800.000 palestinesi dei Territori Occupati, il 20% della popolazione, hanno fatto esperienza della prigionia nelle carceri israeliane. La lotta dei prigionieri per i loro diritti e per la libertà, perciò, è fortemente connessa alla lotta dell'intero popoplo palestinese per l'auto-determinazione, la libertà, la giustizia e l'uguaglianza.

Come individui e gruppi che si mobilitano per la giustizia in Palestina, ABBIAMO DECISO DI SOSTENERE E ATTIRARE L'ATTENZIONE SULLO SCIOPERO DELLA FAME DEI PRIGIONIERI POLITICI PALESTINESI ORGANIZZANDO NOI STESSI UNO SCIOPERO DELLA FAME E DEI DIGIUNI DI SOLIDARIETÀ NELLE CITTÁ EUROPEE (in Inghilterra, Scozia, Irlanda, Spagna, Belgio, Svizzera e Italia). 

Il nostro obiettivo principale è quello di creare consapevolezza nell'opinione pubblica riguardo lo stato di apartheid israeliano e riguardo ai crimini da esso commessi contro il popolo palestinese. Speriamo che la nostra voce arrivi ai massimi livelli politici in seguito alla nostra azione unita in tutta Europa.
Intendiamo fare pressione su Israele perché rispetti le richieste dei prigionieri politici palestinesi in linea con il diritto internazionale, e promuovere il boicottaggio, disinvestimento e sanzioni contro Israele finché non rispetterà il diritto internazionale e i principi universali dei diritti umani. 
Come cittadini europei, sentiamo la responsabilità di sostenere la causa palestinese nella direzione della fine dell'occupazione, dell'apartheid e del colonialismo di insediamento. Porre fine a questa ingiustizia non è solo nostro diritto, ma anche una nostra responsabilità. 

Unitevi a noi nelle città che partecipano già, o contattateci e organizzate uno sciopero della fame nella vostra città!

#saltwaterchallenge 
#dignitystrike 
#europehungerstrike
 

Per aggiornamenti: https://www.facebook.com/ProgettoPalestina/


 

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