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Urbino. All’università arriva Alfano, cacciati gli studenti

Ieri mattina, il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, Angelino Alfano, è intervenuto all’incontro “Alta formazione e internazionalizzazione” che si è svolto presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Urbino.

Il convegno è stato tenuto dal Rettore Vilberto Stocchi e dal professore di economia applicata Antonello Zanfei.

Un’occasione per pubblicizzare la continua privatizzazione e aziendalizzazione cui sono sottoposte da vent’anni le università pubbliche italiane e che, come sempre accade per eventi di questo tipo, non ha ammesso repliche nè voci dissonanti.

Un gruppo di studenti accorso per poter partecipare all’evento e far sentire la propria voce, è stato infatti allontanato a forza dall’aula magna, blindata da un folto contingente di forze dell’ordine.

Di seguito il comunicato degli studenti e delle studentesse della Libera Biblioteca De Carlo occupata.

CHE CA…POLAVORO DI UNIVERSITA’!

Salve a tutte e a tutti, siamo gli occupanti della Libera Biblioteca De Carlo nonché studenti e studentesse dell’Università di Urbino e, in quanto tali, ci teniamo a dire la nostra opinione. Rispettando le norme del galateo, intendiamo cominciare dai ringraziamenti.

Il ringraziamento più sentito va sicuramente al nostro Magnifico Rettore Vilberto Stocchi per il suo straordinario e impeccabile lavoro di rinnovamento e ringiovanimento della nostra Università, che ne hanno aumentato l’appeal commerciale sia a livello nazionale che internazionale. Un percorso di rinnovamento promosso negli ultimi anni che si è consolidato ad Urbino negli inviti e nelle premiazioni di personalità illustri: veri modelli da seguire e imprescindibili parametri a cui tendere.

Quindi grazie Rettore, per aver inaugurato questo percorso consegnando, nel dicembre 2015, il sigillo d’ateneo per le grandi capacità artistiche e imprenditoriali al meritevole Al Bano Carrisi; scelta sicuramente ragionata.

Grazie Rettore per aver accolto a braccia aperte l’ex ministra Giannini, figura emblematica del lungo processo di aziendalizzazione e professionalizzazione dei corsi di laurea. Un processo che costantemente vediamo materializzarsi nella fiera annuale dello sfruttamento legalizzato, il Career Day.

Grazie Rettore, per aver amalgamato a questo processo un inasprimento della militarizzazione e della presenza armata nell’Università: in primis attraverso la creazione di un Master in Comunicazione Strategica, organizzato in collaborazione con il 28° Reggimento Pavia di Pesaro; poi con il conferimento del Sigillo d’Ateneo al Capo della Polizia e della Pubblica Sicurezza Franco Gabrielli, modello esemplare nella gestione delle emergenze, quali L’Aquila, Ventimiglia e altre macerie e rastrellamenti; ed infine attraverso l’adesione a tempo record del nostro Ateneo all’accordo tra CRUI (conferenza dei rettori delle Università italiane) e Ministero della Difesa, che prevede agevolazioni fiscali fino al 30% ad agenti della Guardia di Finanza e ai loro familiari sulle tasse universitarie.

Grazie Rettore, perché è sempre in grado di superarsi. Il 4 maggio si è svolto un seminario tenuto dall’eccellenza che definisce l’eccellenza: l’ANVUR, l’agenzia nazionale per la valutazione delle università e della ricerca. Un ente da cui apprendere gli standard e a cui ispirare per dare la giusta continuità tra formazione e performance, in un gioco a perdere a favore della tanto acclamata occupabilità. Una battaglia fatta a colpi di indicatori in grado di definire merito e qualità. E qui chi meglio di Stefano Paleari per dimostrare come imporsi nel mercato della cultura? Presidente dello Human Technopole, avveniristica infrastruttura di ricerca capace di far risorgere, oltre al degrado della ricerca pubblica, anche i resti dell’Expo.

Infine grazie Rettore per questa magnifica giornata che non smentisce le grandi aspettative. Dopo le eccellenze militaro-poliziesche, giornalistiche e del business universitario non poteva mancare quella politica: l’in-rottamabile Angelino Alfano. Il longevo ministro ha infatti un curriculum davvero impressionante: un giurista che è stato forgiato politicamente dalla Dc di Andreotti e Lima e, successivamente, da Forza Italia con Dell’Ultri, Berlusconi e compagnia bella. Un imprenditore della politica, dalle doti camaleontiche che ha scalato con successo la gerarchia istituzionale, passando da coordinatore della Sicilia a ministro della Giustizia prima, e dell’Interno dopo. Un uomo che si è distinto sicuramente nelle politiche intraprese e nella rilevanza pubblica. Come non ricordare la velocità con cui è riuscito a far approvare un emendamento che garantiva l’imputabilità ad alcune cariche dello stato o la suo fervore patriottico nell’affrontare questioni internazionali come il salvataggio dei nostri cari Marò. Un uomo che soprattutto si distingue per la tenacia e la dedizione con cui è riuscito a sopravvivere a 20 anni di vicende politiche. Oggi infatti lo ritroviamo qui, in qualità di ministro degli Esteri, a parlare di internazionalizzazione e politica estera italiana; lui che quando era ancora ministro dell’Interno dimostrò la propria attitudine per la cooperazione internazionale occupandosi con grande maestria del sequestro di una donna e di sua figlia scappate dalla persecuzione per riconsegnarle nelle mani del regime kazaco.

La ringraziamo signor Rettore per la sua coerenza quando afferma, con vanto, che il nostro Ateneo l’anno scorso ha ricevuto più di mille richieste da studenti libici, chi accogliere meglio di lui che ai libici ha firmato la condanna a morte? Lui che è uno degli autori di Mare Nostrum, lui che quando l’Italia decise di partecipare alle guerre di destabilizzazione della Libia (2011 e 2016) era in entrambe le squadre di governo; lui che ha dichiarato la giustezza dell’accordo UE-Turchia e ne farebbe uno simile anche con la Libia.

Grazie quindi Magnifico Rettore per aver invitato anche questa volta un esperto così illustre e preparato a parlare di internazionalizzazione. All’interno del processo di brandizzazione della cultura, promuovere la flessibilità e standardizzazione di saperi e persone diventa un obiettivo di primaria importanza. Almeno ci ha dato la possibilità di utilizzare l’Erasmus, un programma nato proprio per incentivare lo scambio internazionale tra studenti. Migrazioni e Università, i meccanismi politici non agiscono in maniera poi così differente, soprattutto se si pensa ai confini che creano. Confini che accentuano le disuguaglianze tra chi se lo può permettere e chi no. Un traguardo davvero importante, almeno tanto quanto lo è stato la Riforma del 3+2. Adeguamento al modello europeo e competizione internazionale attraverso un’organizzazione dei corsi divisa in due cicli produttivi: nella magistrale si approfondiscono le nozioni, nella laurea breve si sfornano professionalità pronte all’uso.

Complimenti davvero Rettore, e ancora grazie per rendere grande ogni giorno la nostra Università!

 

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