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L’aggressione del “negro” era un’invenzione del controllore

Che si fa quando c’è un problema e non sai come risolverlo? Accusi qualche “extracomunitario” e cerchi farla franca. Accade spesso, con ragazzini che si sono persi soldi, cellulare o hanno fatto tardi, figli che hanno sfasciato la macchina, ecc.

Questa volta, ad inventarsi tutto, è stato il capotreno che mercoledì 19 luglio aveva denunciato di essere stato accoltellato da un uomo di colore sul Regionale Trenord delle 7, da Piacenza a Milano Greco Pirelli.

Lo ha spiegato il procuratore della Repubblica di Lodi Domenico Chiaro. Il caso è stato risolto in pochi giorni dalla polizia di Lodi che con la Scientifica ha analizzato anche tutti i filmati delle telecamere delle ferrovie. L’uomo è stato accusato di calunnia e simulazione di reato.

Il controllore lumbard si era prodotto in una testimonianza a colori vivaci, parlando di “uno straniero scuro di pelle, alto, magro, con le treccine ai capelli”. Un bel rasta immaginario, che nessuno ha messo in dubbio – tantomeno i giornalisti regionali e/o nazionali – ma che si è sciolto come neve al sole nella ricerca di un pur piccolo riscontro.

Non era comunque riuscito a star zitto il mandante morale di questo cazzaro:

Vedi anche: https://contropiano.org/regionali/marche/2017/07/29/aggredito-uno-studente-colore-sullautobus-camerino-094338

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2 Commenti


  • Vincitore Locarno

    Salvini. Se uno fosse intelligente capirebbe subito che questo… coso leghista, se fosse “serio” nella sua abnormità non vorrebbe nemmeno cadere nelle trappole di cazzari (appunto) come quel capotreno. Quello che non sono mai riuscito a sopportare è di come l’ignoranza, la paura ingiustificata ma soprattutto l’esperienza di decenni di governi nazionali e locali non abbia mai insegnato che gente come Salvini è solo putridamente opportunista.


  • Manlio Padovan

    Salvini: basta un bel “mona”!

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