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Brescia. L’antifascismo finto e i fascisti veri, sotto scorta di polizia

Avremmo preferito non scrivere nulla sull’insignificante iniziativa di un’organizzazione fascista e razzista la cui presenza nella zona di via Milano è sempre più grottesca. Purtroppo, però, l’enorme e spropositato spazio regalato a questi quattro scemi da certa stampa “di sinistra” (leggasi la Repubblica), più preoccupata di acchiappare click tramite allarmismi e magari di racimolare qualche voto per il moribondo centro-sinistra nazionale che di raccontare la realtà, ci costringe ad alcune precisazioni.

Secondo le narrazioni di la Repubblica e compagnia, oramai i quartieri popolari in tutta Italia sarebbero completamente in mano ai neonazisti… Compresa la zona di via Milano a #Brescia.
Ora, la presenza di una sede di Forza Nuova in questo quartiere è gravissima e insieme ad abitanti e associazioni siamo stati tra i primi a mobilitarci, ma stiamo comunque parlando di una dozzina di forzanovisti scortati da una ventina di poliziotti tra Digos e volanti.

Secondo racconti ricevuti da abitanti del quartiere, infatti, i fascisti hanno alzato la saracinesca della loro sede alle 22.30 circa (saracinesca sempre chiusa durante la settimana). Alle 22.40 circa è arrivata la Polizia. Solo a quel punto i prodi squadristi se la sono sentita di muoversi. E già il fatto che per girare per le strade abbiano bisogno della scorta, a nostro avviso, sarebbe sufficiente a confermare la loro completa estraneità rispetto al quartiere. Sempre diversi abitanti e negozianti del quartiere, ad ogni modo, ci hanno anche raccontato che in realtà quasi nessun passante o abitante della zona ha parlato con loro. Questa è un’informazione importante ed è deducibile anche dalle foto pubblicate dalla stessa pagina Facebook di Forza Nuova Brescia. Dimostra come quella dei razzisti sia stata una camminata in territorio ostile, blindata e scortata dalle guardie, nell’indifferenza quando non nell’ostilità delle persone.

Forse Paolo Berizzi e La Repubblica avrebbero fatto meglio a dedicare lo stesso spazio alla giornata in cui i fascisti hanno dovuto inaugurare quella sede tra i fischi, gli insulti e il cacerolazo degli abitanti che ha impedito loro di parlare per due ore consecutive, e davanti a un corteo antirazzista di oltre un migliaio di bresciane e bresciani di diverse origini e provenienze.

Infine troviamo intollerabile anche il ruolo della Questura, che decide di tutelare le iniziative di chi vuole far esplodere tensioni sociali tra nativi e migranti, su chi vuole soffiare sul vento della guerra tra poveri nei quartieri popolari. Lo troviamo (ancora una volta) schifoso, ma non ci stupisce affatto.

A noi non sono mai piaciuti gli spot e i giudizi “dall’alto” della sinistra salottiera. Continueremo a stare nei nostri quartieri, a vivere in mezzo alle contraddizioni, a tentare di non perdere il contatto col reale, per provare a trasformarlo davvero.

E qui non c’è proprio bisogno di regalare altra esposizione mediatica ai seminatori di razzismo.

Gli unici stranieri: sbirri e razzisti nei quartieri!

P.s.: Come detto alcuni agenti della Digos scortavano i forzanovisti a breve distanza… Saranno colleghi anche i misteriosi personaggi che conversavano con loro amichevolmente nelle foto qui sotto?

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