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Uniamo le lotte, riprendiamoci le scuole! Assemblea nazionale Bastalternanza

Il nuovo anno scolastico è appena iniziato, ma i problemi che ci aspettano già li conosciamo: al nostro rientro abbiamo trovato edifici più fatiscenti di quelli che abbiamo lasciato, una scuola sempre più piegata agli interessi del mercato e dei privati e sempre meno a misura di studenti, un clima repressivo dentro e fuori le aule, con presidi-manager pronti a minacciare con misure disciplinari chiunque provi ad alzare la testa e professori ridotti a vigilanti dalle nuove direttive del ministro degli Interni.
E poi ovviamente l’Alternanza Scuola-Lavoro, le sue ore sottratte a chi vive la scuola e regalate alle aziende, i suoi rischi di incidenti, la sua assenza di contenuti formativi.

Ma alcune vittorie possiamo già rivendicarle. Il governo giallo-verde è stato costretto a sospendere per un anno l’obbligatorietà della prova Invalsi e dell’alternanza scuola-lavoro, quindi anche gli studenti che non hanno raggiunto il numero totale delle ore richiesto dalla legge potranno partecipare all’esame di maturità. E’ chiaro che in questo modo non viene messo minimamente in discussione l’impianto ultra-liberista su cui si basa la Buona Scuola, ma non possiamo negare il fatto che la mobilitazione e l’opposizione di tutto il mondo conflittuale della scuola e la tenacia con cui da anni portiamo avanti le nostre battaglie hanno impresso una direzione all’azione del nuovo governo.

Ma non dobbiamo nemmeno lasciarci ingannare. Le ultime, sporadiche, uscite del nuovo ministro Bussetti parlano di una diminuzione del monte ore richiesto per l’alternanza scuola-lavoro e di una sua diminuzione o modifica più drastica soprattutto per i licei. L’autoproclamato “governo del cambiamento” si dimostra, aldilà delle promesse elettorali, mosso dalla volontà di ampliare ancora di più il divario classista fra licei e tecnici, fra scuole di eccellenza e scuole di serie B, di certo non verso la direzione dell’abolizione della Buona Scuola e della garanzia di una formazione di qualità per tutte e tutti.

La campagna Bastalternanza ha però segnato altri successi, da cui pensiamo si debba ripartire. L’anno scorso abbiamo iniziato un processo necessario, urgente, cioè la creazione di una rete studentesca conflittuale e indipendente, che sapesse lavorare sui territori e dalle città trovare una sintesi politica nazionale in grado di produrre mobilitazioni radicali che hanno visto la partecipazione studentesca a fianco dei lavoratori in lotta, dei braccianti, dei migranti e dei precari. Noi studenti, oggi più di ieri, siamo parte di quel blocco sociale che dobbiamo ricomporre, contro la retorica fascista della guerra tra poveri e contro il liberismo di tutto un mondo marcio della “sinistra”.

Mentre il governo giallo-verde si impegna a fomentare una guerra fra poveri e la caccia allo straniero, noi vogliamo saldare la nostra lotta con tutti quelle figure che vivono sulla proprio pelle le condizioni di sfruttamento e di emarginazione sociale, con tutti coloro che questo nuovo stato di polizia vorrebbe silenziosi e ubbidienti, divisi e ricattabili. Ci abbiamo creduto strutturando la nostra campagna in collaborazione fin da subito con i lavoratori dell’USB Scuola, condividendo il piano di analisi di questo sindacato sulla necessità di portare l’attacco sul terreno oggi strutturale, quello delle politiche europee dell’istruzione; aderendo infine allo sciopero dei lavoratori indetto dai sindacati conflittuali del mondo della scuola, lo scorso 23 febbraio. Lo abbiamo vissuto con il corteo di dicembre FIGHT/RIGHT – DIRITTI SENZA CONFINI, al quale aderiremo convintamente anche quest’anno e lo abbiamo ribadito con la manifestazione del 16 giugno, quando siamo scesi in piazza al grido di ”prima gli sfruttati” insieme a tante e tanti.

Sappiamo quanto potrà essere difficile organizzare un’opposizione e una risposta veramente alternativa in un momento in cui, davanti a uno strapotere delle destre, ci viene suggerito di unirci e scendere a compromessi con chi a quelle forze ha spianato la strada, con chi per anni ha devastato le scuole e le università con tagli alla spesa pubblica, riduzioni del personale e privatizzazioni dei servizi.
Tuttavia ci dobbiamo provare e lo dobbiamo fare senza giocare al ribasso, rifiutando questo modello di scuola e di società, dicendo no all’alternanza scuola lavoro, a un antifascismo di facciata, ai diritti per pochi contro gli ultimi. Lo dobbiamo fare ripartendo dai problemi reali che viviamo come studenti, come giovani, come generazione precaria e di sfruttati.

Per questo motivo convochiamo un’assemblea nazionale sabato 13 ottobre a Firenze, per costruire insieme le prossime mobilitazioni dell’autunno e rimettere al centro i problemi di tutti coloro che vivono la scuola ogni giorno ma che non possono ignorare ciò che succede nelle strade e sui posti di lavoro.

Ci vietano di portare la politica nelle scuole per attuare le loro politiche, noi porteremo gli studenti nelle piazze per lottare contro chi ci vuole chini, divisi e servili!
BASTA ALTERNANZA
BASTA REPRESSIONE

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