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Perchè rompere con l’Unione Europea? Dall’assemblea di Parma

L’assemblea pubblica organizzata da Eurostop Parma lo scorso 11 ottobre ha avuto come principali temi di discussione la struttura e le politiche dell’Unione Europea, che da tempo la Piattaforma Sociale Eurostop ha scelto di definire con il termine “gabbia”, in quanto organismi sovranazionali su cui il popolo italiano non può esprimersi, come non si può esprimere sulle politiche che essi producono.

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L’introduzione di Filippo Ziveri (Eurostop Parma) è stata una panoramica sugli effetti che i trattati europei hanno sulla vita quotidiana dei cittadini, per esempio vincolando l’Italia a politiche di austerity con tagli alla spesa pubblica per servizi e infrastrutture, sulla natura del governo attuale e le sue contraddizioni, nonché sulla necessità di definire uno spazio politico autonomo non perimetrato dal nemico se si vuole effettivamente “rompere la gabbia”.

Giuliana Commisso, docente dell’Università della Calabria e autrice di importanti testi fra cui “La genealogia della governance” ha spiegato come l’economia sociale di mercato ordoliberale sia un fondamento dell’Unione Europea (insieme ad altri principi neoliberali quali funzionalismo e monetarismo) volta a fondare la società e ogni tipo di relazione sociale sulla concorrenza di mercato. Questo ha prodotto un nuovo modello di Stato (forte-minimo, stato che interviene su sé stesso e ad ogni livello a favorire la concorrenza), di politiche (governance), di relazioni sociali, del lavoro e di intervento sulla povertà e disoccupazione volte solo alla riattivazione concorrenziale del mercato.

Quindi Lorenzo Piccinini del collettivo Noi Restiamo ha spiegato in che modo l’assetto dell’Unione Europea si configura oggi con un centro e una periferia, con evidente vantaggio del “centro” sugli altri, costringendo i giovani lavoratori dei paesi periferici a spostamenti intraeuropei per trovare lavoro e avvantaggiandosi dei flussi migratori extraeuropei per trovare manovalanza qualificata a basso costo.

L’iniziativa si è conclusa con l’invito a firmare le due leggi di iniziativa popolare promosse da Eurostop (l’abolizione del vincolo del pareggio di bilancio e la possibilità di indire un referendum sui trattati europei) e a partecipare alla manifestazione nazionale del 20 ottobre a favore delle nazionalizzazioni

 * Eurostop

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