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Oggi in piazza a Trieste contro nuovi e vecchi fascismi!

Il 3 e il 4 novembre saranno giorni densissimi a Trieste, con il fronte del Carso che vedrà nuovamente fronteggiarsi i “nostri” e il nemico. Solo che a tenersi testa stavolta, cento anni dopo, non saranno italiani e austro-ungarici. In piazza quel week-end ci saranno seminatori di sfruttamento e odio, e noi contro di loro.

Quando abbiamo ricevuto la chiamata dei compagni e delle compagne di Potere al Popolo Trieste, che ci informavano che in occasione della Festa dell’unità nazionale la città vedrà Mattarella sfilare davanti al reparto d’onore dell’Arma e CasaPound organizzare un corteo nazionale, di certo non ci è sfuggita la molteplicità di significati che questa data racchiude in sé. È un week-end che ci parla di fascismo, di guerra, di paura e di macelleria sociale insieme, e della conseguente necessità di opporsi a tutto questo.

È una mobilitazione che non può esimersi dall’affrontare di petto il movimento reazionario di massa montante in tutta Europa, sforzandoci tutti e tutte di capire che non esiste una maggiore o minore pericolosità tra i fascisti e coloro che preparano il terreno per essi. “Dobbiamo assolutamente portare il nostro contributo” ci siamo detti “perché stavolta non si muovono solo i servi del potere, ma il potere stesso”.

I fascisti del nuovo millennio non sono presenti in città, e vogliono sfruttare la data per cercare un radicamento. Dovremo oscurarli politicamente e fare sì che, se dovranno sfilare, la loro passeggiata sia buona solo per qualche decina di like su facebook. CasaPound è di fatto inesistente a Trieste: la situazione deve rimanere tale. È la storia della città, che ha già visto le conseguenze della furia nazionalista nel Novecento, a imporci questa mobilitazione.

Il Presidente della Repubblica, guardiano della stabilità dello Spread del nostro paese, durante la Giornata delle forze armate non poteva certo perdere occasione per parlare di unità nazionale e guerra. Tutore di quel “terzo governo” che affianca Lega e 5Stelle, quei professori che dall’alto dei loro ministeri chiave continuano la macelleria sociale sotto dettatura della Commissione Europea (non prendiamoci in giro, il Def è una manovra a somma quasi zero… si spostano risorse già tagliate, nulla più), Matterella è un simbolo e un attore tra i principali della continuità che questo governo rappresenta con i precedenti. E continuità significa guerra, sfruttamento, razzismo di Stato, devastazione di diritti e territori. Contestare il progetto reazionario di cui fa parte non è solo un dovere, per noi è una necessità storica.

Abbiamo quindi deciso di rispondere all’appello della rete Trieste Antifascista-Antirazzista ed insieme a tanti e tante compagne triestini, del FVG e di tutto il Nord Italia scenderemo in strada il 3 novembre. Siamo consci che soprattutto oggi saper indicare il proprio nemico è di fondamentale importanza, è una necessità che si fa sempre più urgente. Per questo dichiariamo quel giorno Potere al Popolo sarà presente a Trieste contro Casapound e contro Mattarella in egual misura, contro la guerra che viene inflitta ai popoli del mondo e contro la guerra tra poveri che viene organizzata per gli sfruttati italiani, contro la retorica dell’unità nazionale, chiusa, timorosa dell’altro e del lontano, e -non da ultimo- contro l’atavica volontà di potenza nei confronti dei popoli slavi cui si somma l’opprimente revisionismo storico che vuole privarci di strumenti di conoscenza e lotta, lasciandoci solo il ricordo delle sofferenze di milioni di persone per “la gloria” delle classi dominanti del secolo scorso.

A nostro parere è di fondamentale importanza essere a Trieste il 3 novembre.

Noi ci saremo, perché esiste una sottile linea che unisce le bombe portate dai nostri eserciti al di fuori dei nostri confini con lo sfruttamento e l’austerità dentro casa. Perché tra Minniti, Salvini, Di Maio e i burocrati di Bruxelles non c’è differenza nella sostanza ma solo nello stile.

Noi ci saremo perché l’antifascismo non è una spilletta da indossare in campagna elettorale. Antifascismo è avere la forza di guardare in faccia il proprio nemico, chiunque esso sia, che abbia il braccio teso o che porti il doppiopetto, rifuggendo dai facili schemi preconfezionati ed imposti. Potere al Popolo non è né con l’estremismo liberista di Mattarella né con il delirio xenofobo di Salvini, né con il giustizialismo di Di Maio né con i fascisti di CasaPound. Esiste un’alternativa di cui nessuno vuole parlare e noi abbiamo deciso di imboccare proprio quella. Perché le guerre tra i poveri le vincono sempre i ricchi. E la giustizia sociale non ce la regalerà nessuno.

Ci vediamo in piazza.

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