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Studenti, lotte e momento storico. Verso il 16 marzo

La pace sociale in cui riversa il paese, a fronte di un attacco padronale che invece si fa sempre stringente, è purtroppo quella condizione oggettiva, reale, con cui chi si spende nella lotta politica, oggi, deve fare i conti. L’abbraccio mortale che tutto l’arco politico istituzionale attuale ha dato con l’ideologia e la pratica neoliberista, ha fatto regredire le condizioni della popolazione del paese – in termini di benessere economico, diritto del lavoro, rispetto per il diverso (nelle varie forme del migrante, donna, ecc.) – di molti decenni. Eppure, nonostante le numerose giustificazioni che si potrebbero trovare per rinvigorire quello strumento che risponde al nome di “conflitto”, il solo, nelle sue varie accezioni, in grado di poter migliorare le condizioni di vita degli ultimi di turno, la situazione è tutt’altro che eccellente.

In questo quadro – per la verità un po’ fosco, ma è sempre bene avere chiara la geografia in cui ci si muove – le mobilitazioni studentesche dell’ultimo “semestre” appaiono come una piacevolissima nota di colore. In un mondo, quello della formazione e dell’istruzione, letteralmente sventrato dall’abbandono e dall’arretramento da parte dello Stato dinanzi le proprie responsabilità, la reazione messa in campo degli studenti e delle studentesse, se ancora forse residuale, poco coordinata, non può che essere considerata come quel necessario, quanto benvenuto, primo passo verso l’organizzazione di un ciclo di rivendicazioni dei diritti lasciati per strada.

A partire dalla mobilitazione nazionale del 30 novembre organizzata a Roma dalla Campagna BastAlternanza, fino a quella andata in scena lo scorso 22 febbraio in numerose città lungo tutta la penisola, i più giovani, e dunque i più colpiti e coloro che più subiranno le scelte politiche degli ultimi governi, mostrano di aver iniziato quel tragitto che, se sapientemente percorso, porta dal “sentire” il peso dell’ingiustizia data da una certa configurazione del mondo, alla volontà del suo cambiamento e all’organizzazione per questo scopo.

Si potrebbe ben dire, mai come oggi se ne sente il bisogno. E tuttavia, il percorso appena menzionato non è uno di quello già segnalati, scritti, seppure la storia, in questo senso, fornisce sempre delle buone indicazioni. La difficoltà di questa fase, ci sembra, è raccolta nella velocità con cui si evolve la condizione oggettiva di cui sopra, a cui deve far da contrappeso una medesima capacità di saper aggiornare gli strumenti che di volta in volta si mettono in campo per costruire, diciamo così, la leva con cui rovesciare questo mondo infame.

Secondo chi scrive, è questa la logica a cui risponde l’appello che trovate al termine di queste poche righe, lanciato dalla Campagna BastAlternanza, della costruzione di un coordinamento nazionale, a partire da un appuntamento a Firenze fissato il prossimo 16 marzo, che sappia farsi carico della sfida imposta dalla realtà odierna.

Lontani da ogni nostalgia, come buon auspicio ricordiamo, specialmente ai più giovani, che quest’anno ricorrono i 50 anni da quel 1969 operaio, successivo al 1968 studentesco, che fu un passaggio decisivo di quell’unione studente-lavoratore che diede vita al più clamoroso ciclo di lotte della Repubblica, ancora oggi spettro temuto dall’apparato istituzionale.

Il mutuo riconoscimento tra i compagni di Osa (componente della Campagna) e i lavoratori Usb della logistica proprio dello scorso 22 febbraio, ci sembra, in questo senso, una ventata d’aria fresca.

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ORGANIZZA LA RABBIA, CONNETTI LE LOTTE!

COSTRUIAMO INSIEME UN COORDINAMENTO NAZIONALE STUDENTESCO

Assemblea nazionale 16 Marzo – Firenze

Le mobilitazioni del 22 febbraio hanno visto gli studenti di tutta Italia scendere in piazza contro la nuova maturità, contro l’autonomia regionale differenziata che impoverisce il Sud, per un aumento di investimenti per l’edilizia scolastica e per richiedere l’abolizione definitiva della Buona Scuola. Abbiamo partecipato anche noi, come Campagna Bastalternanza, ritenendo indispensabile combattere contro l’ennesimo governo che, in piena continuità con i precedenti esecutivi di centrodestra e centrosinistra, opera un sistematico smantellamento della scuola pubblica, a danno di noi studenti e di tutti i lavoratori, docenti e personale ATA.

La Campagna Bastalternanza da un anno e mezzo a questa parte ha provato a cogliere e ad agitare la maggiore contraddizione che viviamo noi come studenti, ovvero l’alternanza scuola-lavoro, aggregando di volta in volta tutte le realtà studentesche in lotta contro questa nuova frontiera dello sfruttamento targata PD e richiesta dall’UE. Con la mobilitazione nazionale e unitaria del 30 Novembre, in cui siamo scesi in piazza assieme ai lavoratori e ai precari della scuola, abbiamo dimostrato di essere riusciti ad andare oltre, cioè di aver saputo creare un contenitore largo ed inclusivo in cui diversi collettivi e organizzazioni in tutta Italia sapessero riconoscersi e collaborare per uno scopo comune: combattere per una scuola pubblica, inclusiva e di qualità per tutti, contro il modello neoliberista e classista che ci vogliono imporre e per la rottura della divisione tra scuole di serie A e scuole di serie B, tra periferia e centro, tra Nord e Sud.

L’analisi del sistema neoliberista e dei suoi strettissimi legami con il mondo dell’istruzione ha fatto quindi nascere in noi l’esigenza di un’evoluzione di questa Campagna in un coordinamento più largo e che affrontasse tutte le questioni legate alla scuola, ma che sapesse confrontarsi anche con temi più larghi come l’antifascismo, l’antirazzismo, l’antimperialismo, la questione ambientale, la questione di genere, la repressione e che sapesse intrecciare le proprie lotte con le lotte sociali che si sviluppano in tutto il paese e che provano a minare le fondamenta del sistema capitalistico e dello sfruttamento generalizzato.

Per questo motivo e con l’obbiettivo generale di connettere le lotte, il 22 febbraio in piazza abbiamo lanciato la data dell’assemblea nazionale del 16 marzo a Firenze, dalla quale nascerà un coordinamento nazionale studentesco, aperto a tutte le realtà che lottano per una rottura radicale con il sistema odierno e per una scuola a misura di studente: senza alternanza e senza privati, demilitarizzata (affinché non accadano mai più i fatti avvenuti in Sicilia e in Sardegna), realmente pubblica e antifascista.

Invitiamo tutti i collettivi studenteschi, le organizzazioni di studenti, le reti studentesche e tutte le compagne e i compagni interessati a costruire collettivamente una realtà nazionale, che sappia coniugare le particolarità delle strutture locali con l’esigenza di discutere insieme sui temi, sulle proposte, sulle mobilitazioni, nella consapevolezza che solo uniti nella lotta si vince e chi non lotta ha già perso.

 

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