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Osa: gli studenti si organizzano, su base nazionale

Riportiamo di seguito il comunicato che Osa, Opposizione studentesca d’alternativa, ha rilasciato al termine della giornata di sabato 4 maggio, giornata in cui le delegazioni di diverse città del paese hanno partecipato a quello che registra l’inizio della fase costituente che porterà l’iniziale gruppo romano a dotarsi di una struttura di carattere nazionale.

Salutiamo con gioia e speranza questo nuovo passaggio fatto dai quei compagni di cui nel corso dell’ultimo anno abbiamo avuto modo, per merito loro, di raccontarvi numerose volte su queste nostre pagine, dalla campagna contro l’Alternanza scuola-lavoro, al sostegno dei facchini Usb in lotta a Piacenza, ecc.

Per cambiare la realtà, c’è bisogno della strumento adeguato al suo fine. Come scrivono i ragazzi e le ragazze di Osa, su questo, «il sentiero è tracciato».

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Sabato 4 Maggio si è svolta a Roma l’assemblea nazionale che sancisce l’inizio della fase costituente di OSA, acronimo di Opposizione Studentesca d’Alternativa, con delegazioni da diverse città del nostro paese. I vari relatori hanno ripercorso, nei tanti interventi, la situazione politica che vivono nei propri territori e nelle proprie scuole, sottolineando i motivi che li hanno spinti ad accettare la proposta di un gruppo di studenti romani, uniti precedentemente dalle mobilitazioni contro l’alternanza scuola-lavoro.

Struttura giovanissima, OSA nasce come un’organizzazione militante che sappia coniugare il lavoro capillare di analisi della realtà e delle sue tendenze, con una pratica rivoluzionaria moderna e una prospettiva di lungo termine, che vada oltre gli autunni caldi studenteschi e le singole vertenze territoriali: la sfida è infatti quella di trovare i giusti strumenti per saper affrontare il conflitto a livello nazionale e internazionale, individuando di volta in volta le contraddizioni su cui intervenire.

OSA è quindi la risposta alla necessità di dotarsi di un’organizzazione studentesca adeguata, che non ceda alla tentazione di replicare le, seppur gratificanti, esperienze passate, ma che sia una struttura nazionale innovativa, efficace, capace di intrecciare le lotte degli studenti medi con quelle delle altre realtà studentesche del nostro paese ed europee; delle organizzazioni universitarie e politiche conflittuali; del sindacalismo di classe. All’assemblea hanno partecipato e preso parola anche le delegazioni di Noi Restiamo e dell’Unione Sindacale di Base, con cui OSA ha condiviso momenti di formazione, di lotta e di solidarietà reciproca.

Anticapitalismo, antifascismo, antisessismo e solidarietà internazionalista sono i pilastri da cui OSA intende coordinare il proprio lavoro politico, partendo dalla consapevolezza che queste tematiche non possono essere considerate in astratto, ma vanno inserite nel solco della lotta contro il polo imperialista dell’Unione europea e contro la riunificazione della “sinistra” in tutti i suoi volti.

Negli ultimi anni abbiamo infatti assistito all’abbattimento dei diritti e alla repressione del dissenso da parte dell’Ue che, lungi dall’essere l’Europa della pace come racconta la propaganda, è in realtà una gabbia che affama i popoli e, come se non bastasse, è il mandante della distruzione dei sistemi di istruzione pubblica dei paesi europei e del progressivo ingresso dei privati nelle nostre scuole. La situazione di totale arretramento dei diritti vede la complicità della cosiddetta sinistra in tutte le sue forme, che noi dobbiamo rigettare con fermezza per creare una reale opposizione politica e sociale, una reale alternativa al massacro sociale.

OSA ha tracciato il suo sentiero: internità alle lotte, coflittualità, rifiuto del compromesso, nuovo immaginario giovanile di opposizione, analisi e prassi militante. Un compito sicuramente arduo ma, come disse Thomas Sankara, «per ottenere un cambiamento radicale bisogna avere il coraggio d’inventare l’avvenire. Noi dobbiamo osare inventare l’avvenire».

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