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Tav. Domani l’ultimo atto istituzionale, poi si va al testa a testa

Mercoledi 7 agosto, domani per chi legge, è previsto l’ultimo atto parlamentare e politico sulla Tav. Verranno presentate, discusse e votate le mozioni parlamentari sulla Tav. Tutte le opposizioni (FI, FdI e Pd) sono d’accordo con la Lega. Contro, per ora, il M5S e Sinistra Italiana.  La mozione NoTav di M5S e pochi altri finirà in minoranza, mentre le mozioni Sì Tav, con una piena convergenza strategica e uno scambio di favori reciproci tra Pd, FI, FdI – con la Lega che farà solo il beau geste di votare quelle altrui – saranno in maggioranza. Il Parlamento, che già lunedi ha votato la fiducia sul liberticida Decreto Sicurezza si allineerà così al governo.

Salvini prova a tirare nella partita anche Giuseppe Conte, perché a suo modo di vedere il no che il M5S darà contro le mozioni pro-Tav “sarebbe una sfiducia al presidente del Consiglio, il quale ha riconosciuto che costa di meno finirla che non farla”. Il vicepremier rigira il coltello nella piaga degli alleati, pur sapendo che ogni dichiarazione è un colpo di scalpello contro gli alleati di governo: “Votare in Parlamento contro un’opera importante per l’Italia come l’Alta velocità che ci collega all’Europa, non è un atto di sfiducia a Salvini e nemmeno alla Lega, ma al Paese”. Un affondo che preoccupa i vertici del M5S, sempre più convinti che l’obiettivo non sia solo indebolire la forza di maggioranza relativa in Parlamento, ma mettere Luigi Di Maio e i suoi spalle al muro.

Ma su questa dinamica tutta istituzionale, il Movimento No Tav ha già chiarito sia come la pensa sia come abbia individuato la debolezza strumentale di una opposizione in Parlamento che non intende inceppare seriamente il meccanismo.

“Ci chiediamo ora cosa faranno tutti quelli del Movimento 5 stelle che al parlamento si sono detti notav, ci chiediamo se avranno coraggio e coerenza o, come per altri punti politici tanto cari, che non si sono rivelati tali, faranno finta di niente tirando a campare” scrive il Movimento No Tav.

“Ma per coraggio e coerenza non intendiamo la sceneggiata già pronta da tempo, e che la mossa di Conte conferma, di portare il voto in un parlamento dove il voto è già scontato e dove il Movimento 5 stelle voterebbe contro, tentando di salvarsi la faccia dicendo “siamo coerenti, abbiamo fatto tutto il possibile”.

“Noi invece sapremo sempre cosa fare, proseguendo la nostra lotta popolare per fermare quest’opera inutile ed imposta. Lo faremo come abbiamo sempre fatto mettendoci di traverso quando serve e portando le nostre ragioni in ogni luogo di questo Paese, che siamo convinti, sta con noi”.

 

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