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19 ottobre: Salvini, questa volta ti respingiamo noi!

Per 14 mesi Salvini ha dettato l’agenda politica di questo paese dimostrando nei fatti, che sono quelli che contano, di non avere nessuna reale intenzione di mettere in discussione l’euro e i vincoli dell’Unione Europea.

Con un gioco continuo di dichiarazioni strillanti e contradditorie ha costruito il proprio consenso sulle disastrose condizioni materiali che vivono i ceti popolari massacrati – sopratutto nel meridione – dalla gestione della crisi economica con anni di politiche austere portate avanti dai governi di sinistra su ordine della troika. Senza fare nulla se non distrarre quotidianamente l’attenzione indicando come responsabili della loro rovina materiale i migranti, un diversivo a costo zero sul quale l’immacolata Unione Europea ha taciuto in modo complice.

Non sono bastati però i giuramenti e la provata fedeltà verso le istituzioni europee e l’euro, quando Salvini ha aperto la crisi di governo si è ritrovato scaricato dall’establishment europeo e dai suoi alfieri Italiani (Mattarella e Conte in primis) perché nella crescente competizione globale non c’è tempo da perdere con giullari che si credono Re. 

Riportato al nulla che conta Salvini non ha altra possibilità che tornare all’opposizione e si riscopre euroscettico, contro quei “poteri forti” di cui fino ieri al governo ha difeso gli interessi e che oggi chiama nemici.

Questo gioco della falsa contrapposizione diventa cosi la condizione ideale per il rafforzamento dell’Unione Europea stessa che riesce, nonostante l’assenza del consenso popolare, a mantenere il controllo della situazione politica e poter procedere nel suo rafforzamento. 

Non lasceremo alla Lega di Salvini il ruolo di oppositore al nascente governo Pd-5Stelle, cosi come ieri non lasciavamo al PD il ruolo di opposizione al governo giallo-verde. Da sempre denunciamo che Lega e Pd sono due facce della stessa medaglia, e come sempre quando provano a scendere in piazza ai nostri posti ci troveranno.

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