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Emilia Romagna. “Finalmente si inizia!”

Finalmente abbiamo una data! Si inizia quindi il percorso che ci porterà alle elezioni regionali il 26 gennaio.

Prima di ogni altra considerazione però, i ringraziamenti. A tutte le compagne e i compagni che mi stanno scrivendo, in tantissimi, per dichiarare il loro supporto. Se devo essere sincera, candidarsi alla presidenza di una regione non è una cosa che si programma alla mia età, nemmeno quando si fa politica da diversi anni. La mia è stato sempre un modo di fare politica abbastanza diverso, fatta di manifestazioni, picchetti, incontri, in università e nelle strade, nelle case occupate e nei forum internazionalisti.

Credo che se l’Assemblea provinciale di Bologna ha proposto il mio nome, e quella regionale l’ha approvato, non sia per un qualche mio superpotere che sarà sprigionato durante la campagna elettorale. Non ce l’ho io la superforza, non ce l’ha Potere al Popolo, non ce l’ha nessuno. Ma io (noi) siamo precari e disoccupati, studenti e stagisti a ciclo continuo, lavoratori e pensionati, abbiamo 20 30 40 50 60 anni, siamo emigrati emigranti immigrati migranti… noi siamo gli sfruttati. Siamo qui per tutti.

Ecco, come dicevamo a Bologna, la mia candidatura, le nostre candidature, sono candidature collettive, che cercheranno (per quanto possibile) di destrutturare l’individualismo che contraddistingue la nostra società e pervade la politica istituzionale. Ogni passo che farò non sarà solo Marta da sola, ma lo farà il progetto di Potere al Popolo, il progetto politico di ridare rappresentanza politica a tutti quei lavoratori, ai cittadini, alle classi popolari a cui è stata tolta.

Partiamo da questo dunque.

Partiamo pensando a questa campagna elettorale come una campagna politica, una campagna di riscossa delle classi popolari, sempre più in difficoltà anche nella “ricca” Emilia-Romagna.

Ricca sì, e in crescita se guardi al PIL, ma intanto i lavoratori diventano sempre piu’ poveri e non è un caso se quest’anno ha visto il record della cassa integrazione. E’ questo il “modello emiliano” che Bonaccini vuole istituzionalizzare con l’autonomia differenziata, un modello troppo simile a quello tedesco, in cui tutti i frutti della ricchezza che aumenta vengono spolpati solo da chi sta in alto.

“L’autonomia proposta dell’Emilia Romagna è giusta, perché è fatta per rendere più forte l’Italia” sostiene Zingaretti, ma noi sappiamo bene che è fatto per rendere più forte solo una parte: i ricchi.

Non è un caso forse se il sostegno a questo processo, che aumenterà il divario fra e dentro le regioni è ormai trasversale, accomunando Lega (primi veri propositori della spaccatura dell’Italia) e M5S (ultimi arrivati, che hanno dovuto accodarsi al Partito del PIL per mantenere un briciolo di potere).

Esiste di fatto un partito unico in Emilia-Romagna.

Oggi iniziamo a costruire l’opposizione necessaria, l’alternativa che serve.

E dobbiamo farlo tutti insieme, perché loro avranno il potere e i soldi, noi abbiamo la forza del muoverci insieme.

* Candidata alla Presidenza della Regione con Potere al Popolo!

Potere al Popolo alle #elezioniregionali in #emiliaromagna

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