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Il “metodo Stamina” va bloccato, non finanziato

Il cosiddetto metodo stamina ( utilizza cellule staminali mesenchimali), del quale allo stato attuale non esiste un vero protocollo scientifico né la conferma scientifica e che non si può chiamare metodo, consiste nella somministrazione a scopo terapeutico per la cura di numerose patologie degenerative, delle cellule staminali. Già da questo marzo esperti e scienziati di fama avevano espresso, con una lettera al ministro della sanità, le loro preoccupazioni avvertendo, in pratica, che tale metodo poteva essere inefficace e pericoloso per la salute.

Anche la prestigiosa rivista scientifica Nature aveva lanciato un serio e preciso allarme, schierandosi contro questa cosiddetta metodologia ed ora un nuovo articolo della rivista fa ulteriore chiarezza. Va detto che la comunità scientifica internazionale sta ancora studiando come gestire e fruire al meglio le cellule staminali.
Molti ritengono, al di là dei problemi di natura tecnica-scientifica, che vi siano problemi di “ economia e profitto”, in particolare legati alle multinazionali del farmaco, che vedono con molto interesse le cellule staminali.
Mentre prosegue l’iter per la richiesta di brevetto (inoltrata nel 2010) presentata da Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation, all’ufficio brevetti statunitensi la rivista Nature rivela che l’immagine, utilizzata per sostenere la riuscita degli esperimenti di “stamina” sarebbe in realtà un copia e incolla di un altro lavoro scientifico. Tale lavoro è stato condotto da ricercatori ucraini e russi nel 2003 e Nature , pur non dando la fotografia originale, ha contatto la scienziata ucrania autrice dello studio scientifico che ha confermato il tutto.
Ma un’altra foto sarebbe stata “scopiazzata” e anche questa sarebbe finita nella richiesta del famoso brevetto da ciò emergerebbe, oltre che su dati errati, anche un chiaro caso di plagio.

“Va subito bloccata la sperimentazione di questo ‘metodo’, che rimandata più volte doveva iniziare il 1 luglio e, per la quale viene previsto un finanziamento di 3 milioni di euro. Oltre alla perdita di denaro, si danno illusioni e speranze false a tutte le famiglie in preda alla disperazione”, ha dichiarato a Nature Paolo Bianco, ricercatore delle cellule staminali dell’ Università di Roma.
 rmsuozzi@mclink.it

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