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Domenica di movimento, contro il Muos

Centinaia di persone si sono recate presso la riserva naturale per un trekking sotto il sole cocente di agosto per dimostrare la propria determinazione contro l’arroganza dell’imperialismo americano e il servilismo italiano, incarnato con convinzione, oggi più che mai, dal governo PD e da Renzi.

All’ingresso della sughereta qualche decina di agenti Digos e diversi agenti di polizia, polizia municipale, guardia di finanza e corpo forestale, hanno accolto non meno provocatoriamente gli escursionisti che si sono visti scortati e ripresi senza posa durante tutto il tragitto.

Non sono mancate le perquisizioni finali a qualche auto e le multe pretestuose scattate per guida senza cintura (false, secondo le dichiarazioni degli stessi interessati).

La giornata di ieri si è concretizzata in un atto dimostrativo, durante il quale sono state recise delle recinzioni ed è stata appesa una bandiera statunitense, simbolicamente stracciata davanti allo schieramento della polizia in assetto antisommossa all’interno della base.

“Neanche un soldato statunitense…” – dice un manifestante, osservando le forze all’interno della base. Solo forze di polizia italiane. “Se non è servitù questa…” – commenta un altro.

Giovani e meno giovani hanno continuato in seguito la loro passeggiata, sventolando bandiere No Muos e invocando le nonne e i nonni partigiani, a cui simbolicamente si richiamano a supporto della loro determinazione.

Anche la guerra in Libia e l’intervento italiano sul territorio libico sono stati oggetto di slogan e di rifiuto, come Costituzione vorrebbe.

Alla fine della passeggiata, sono stati ricordati i prossimi appuntamenti siciliani per continuare la lotta contro il Muos e contro questo governo: a settembre contro Renzi durante la festa del PD a Catania e il 2 ottobre per la manifestazione contro il Muos.

Si lavora per rendere sempre più partecipati i prossimi incontri.

Avanti No Muos!

 

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