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Genova. Agitazione dei vigili del fuoco in vista

LAVORATORI E CITTADINI GENOVESI

siamo tutti coscienti che Genova rappresenta un territorio estremamente fragile sotto tutti i punti di vista: idrogeologico, incendi boschivi, aziende ad alto rischio ed un porto il più importante d'Italia CON UN ENORME SMERCIO SI SOSTANZE PERICOLOSE.
La risposta in questo contesto sono 63 pompieri presenti H24, nove distaccamenti ed un gruppo dirigenziale inerme verso il soccorso ed incapace nella gestione a causa dei tagli inflitti e dalle logiche di risparmio imposte… il gioco è fatto:FALLIMENTO DEL SOCCORSO!!!
Fortunatamente esiste la base, gli ultracinquantenni che continuano a svolgere il SOCCORSO senza sosta, basta fare il 115 e la partenza scatta e si precipita verso l'emergenza…peccato che se arrivano sette richieste contemporanee…la macchina si ferma!!!
Siamo di nuovo in rotta di collisione con una dirigenza sorda e chiusa nella sua logica Kafkiana del terrore di denunce, che viaggia con il codice penale in tasca, lontano dal soccorso e chiuso ad ogni azione rivolta al miglioramento del soccorso e verso il diritto di un servizio pubblico dignitoso per ogni cittadino genovese.
I risultati ormai sono oggettivi, è il momento che il cittadino insorga insieme al lavoratore per pretendere con fermezza un concetto che oltrepassa qualsiasi bugiardino del codice penale:
LA SALVAGUARDIA, LA PREVENZIONE E PROTEZIONE SONO DIRITTI INVIOLABILI.

Schermata del 2016-11-01 08:31:06
Allora analizziamo l'ultimo evento di emergenza: l’allerta rossa scatta dalle 03 di venerdì 14 aprile e si attua la convenzione CON LA REGIONE LIGURIA con un richiamo preventivo di circa 11 pompieri.
Il venerdì nero dimostra tutta la sua forza e mette in ginocchio la città soprattutto nel levante dove sono ingenti i danni ed i rischi.
Si attuano timide azioni di risposta da parte dell'amministrazione con una manciata di risorse e un mezzo di rinforzo da Vercelli con solo due unità ed una autoscala!!!
I risultati sono tragici:
sala operativa chiusa (il cuore nella gestione delle emergenze), supporto fondamentale della centrale operativa che riceve le chiamate del 115;
punte massime di 300 interventi in coda con più di 50 telefonate in segreteria telefonica durante il picco di emergenza;
squadre ridotte a 4 unità con rischi oggettivi per i lavoratori
Una cittadina di Rapallo dell'età di 85 anni, ricoverata dopo 24h di pioggia e gelo in casa provocato da un albero che ha sfondato il tetto a causa della impossibilità di chiamata al 115 vista la congestione delle lineee.La situazione si normalizza solo dopo circa 6 giorni con oltre 230 interventi non eseguiti in quanto non più necessari, cioè il cittadino si è dovuto organizzare autonomamente (abbandonato dallo stato).


In un paese civile sono queste le domande di fine anno che la politica dovrebbe chiedere ai nostri dirigenti e non il bonus deI RISPARMIO SULLA SCHIENA DEI CITTADINI E DEI LAVORATORI.

 

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