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Vittoria. Finita la pax mafiosa, l’agromafia ritorna all’attacco.

Grave attacco dell'agromafia, nei pressi del mercato ortofrutticolo di Vittoria, nel ragusano,  la notte del 17 febbraio, all'interno dell'area del consorzio artigianale Caair. Quattro Tir incendiati. Vittoria è così ripiombata negli anni del terrorismo mafioso, che aveva insanguinato il territorio e messo a segno centinaia di attentati incendiari ed esplosivi contro diverse attività agricole  e non di Vittoria e zone limitrofe.

Le modalità dell'ultimo attentato fanno capire la ferocia di questo attacco: all'interno di uno degli autoarticolati c'era un'autista pugliese – ed è risaputo, che, spesso, gli autotrasportatori, prima di partire, riposano dentro la cabina del proprio automezzo – che ha rischiato di essere avvolto dalle fiamme, riportando comunque ustioni di secondo e terzo grado. 

Il Consorzio preso di mira è sorto grazie all'impegno di Giuseppe Biundo, un vittoriese attiv-o nel settore dell’autotrasporto agricolo, un settore che ha fatto sempre gola agli appetiti dell'agromafia locale. 

Biundo non è nuovo ad attentati mafiosi alla sua azienda e anche personali. Negli anni '80, è stato costretto a vivere sotto protezione, a Vittoria. dove 30 anni fa – nel  1987 – si è registrato lo sterminio della famiglia Gallo, pe mano del nascente clan Carbonaro-Dominante.

Sempre a Vittoria, nel 1999, un'altra strage mafiosa, per San Basilio, cui ha fatto seguito una sorta di pax mafiosa.

In poco meno di due mesi la mafia  di Vittoria, alleata con quella di Gela, ha già compiuto due gravi attacchi incendiari. Azioni terroristico-intimidatorie che, da quanto  dichiarato dagli interessati, non sono stati precedute da richieste di pizzo.

Non è anomala questa  "procedura" mafiosa".

 "Richiedere il pizzo" con  l'azione terroristica, da queste parti, è, spesso, la prima richiesta.

La ripresa dell'attività terroristica dell'agromafia rischia di compromettere la già precaria realtà del  tessuto economico di Vittoria, prettamente agricola, duraente messa in ginocchio dalle scellerate politiche del governo nazionale e dalle vampiresche direttive dell'Unione Europea.

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