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Elezioni regionali Emilia-Romagna. Potere al Popolo si presenta

Martedì 15 ottobre, presso il Circolo Granma di via Ferrarese in Bolognina, si è tenuta la conferenza stampa di Potere al Popolo dove è stata presentata la squadra di attivisti che si candida a dare voce e corpo al progetto politico di Potere al Popolo nelle elezioni regionali previste per il 26 gennaio del prossimo anno in Emilia-Romagna. A concorrere contro Pd e Lega c’è Potere al Popolo, che ha dato atto alla volontà espressa nei mesi scorsi dalle assemblee regionali di presentarsi con il proprio simbolo, con il proprio programma e con i propri candidati nella rappresentanza degli interessi di classe popolari. I candidati ci sono per Ferrara, Parma, Modena, Reggio, Faenza, Ravenna, Forlì, Cesena e Bologna. La candidata presidente è Marta Collot, 26 anni, studentessa precaria militante di Noi Restiamo con cui si occupa di internazionalismo e delle relazioni con le strutture giovanili organizzate in Europa. Al suo fianco il portavoce nazionale Giorgio Cremaschi.

È Giorgio Cremaschi ad aprire la conferenza stampa sottolineando l’indipendenza politica del progetto di PaP rispetto alle liste di sinistra “Crediamo che gli schieramenti odierni di centrodestra e centrosinistra rappresentino la stessa politica – ha detto Giorgio Cremaschi – Entrambi stanno con le imprese, con il profitto, con i ricchi. Noi vogliamo fare un’altra politica”. Dopo le politiche del 4 marzo 2018 il gruppo di Potere al Popolo si è organizzato dando continuità al progetto da cui era partito “accettando una sfida” che non si è spenta subito dopo le elezioni, ma al contrario ha dato spazio ad un dibattito politico essenziale sul tema della rappresentanza politica dal quale altre forze di sinistra si sono sfilate.

In regione Potere al Popolo ha lavorato nel tempo per costruire un confronto tra tutti gli attivisti, tra i militanti e tra quelle strutture che sostengono il progetto, a partire da un manifesto politico steso nel settembre 2018 e teso a rafforzare un pensiero comune che ha fatto da bussola in questo anno politico. Il confronto è stato reale perché deve servire per il futuro ed è sempre stato orientato su una prospettiva che nel contesto politico attuale manca ma che è sempre più esigenza necessaria di quella maggioranza che sono gli “esclusi dalla politica”. La prospettiva di classe e l’indipendenza politica hanno forgiato dal 4 marzo in poi il carattere di questa lista elettorale che si è presentata ieri ai mezzi stampa per concorrere elle regionali e fare un’opposizione serrata ad un sistema d’amministrazione della realtà del Pd che è stato definito come “complessivo” e che rappresenta un insieme di interessi che vanno contro il “popolo”. Secondo Potere al Popolo dare centralità al popolo vuol dire solidarietà reale, conflitto concreto, proposta effettiva; vuol dire non essere ambigui laddove si pretende chiarezza, stando davanti e non rincorrendo sempre chi promuove la barbarie. Vuol dire saper dare un’alternativa, e non “semplicemente” dei No.

I candidati sono giovani, lavoratori, precari e li conosceremo nel corso di questi mesi, ora rappresentano quello che Potere al popolo porta sulle spalle, ovvero tantissime esperienze di lotta e resistenza decennali, tentativi di sperimentazione, avanzamenti, sconfitte, piccole e grandi vittorie sociali e politiche. I primi passi di questa campagna elettorale si basano su alcuni temi centrali che non possono essere ignorati e che la candidata Marta Collot ha espresso ieri: lavoro, ambiente e servizi. Sul lavoro, Potere al Popolo chiede un salario minimo di 9 euro all’ora come criterio indispensabile per aziende e cooperative e cordate che vogliano partecipare ad appalti regionali, nella logica di una lotta allo sfruttamento. Sull’ambiente, ritiene necessaria l’abolizione della Legge regionale sull’urbanistica, dando la precedenza a “piccole opere che siano realmente incisive per le persone, e alla riqualificazione di quelle già esistenti”. Per quanto riguarda i servizi, da Potere al Popolo arriva un grande no all’autonomia differenziata, “perché smantella i servizi e diritti dei cittadini”. Infine Marta ha parlato di un “ipocrisia del ceto politico” sulla questione della Siria, e si è detta stufa del continuo clima emergenziale che si respira in campagna elettorale: “quello che vogliamo è una pianificazione sul lungo periodo” ha concluso.

Per seguire la campagna elettorale e la raccolta delle 11 mila firme che PaP dovrà raccogliere di seguito trovate i canali di comunicazione e i contatti di riferimento:

il sito web con gli aggiornamenti sul regionale

la pagina Facebook Potere al popolo Emilia Romagna

la mail pap.emiliaromagna@gmail.com

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