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A Tor Bella Monaca le bugie dei razzisti non attecchiscono. Giovedi si va in Campidoglio

E’ stata giusta e lungimirante la scelta di presidiare la sede dell’ASIA – USB a Tor Bella Monaca per contrastare l’aggressione che un gruppo di appartenenti a Forza Nuova ha inscenato nella serata di ieri. La velenosa bugia che i gruppi razzisti stanno diffondendo per cercare di penetrare nei quartieri popolari, cioè che le case popolari non ci sarebbero perché destinate agli immigrati, la si contrasta se accanto al racconto quotidiano della verità si aggiunge la paziente e determinata presenza sul territorio.

E’ proprio grazie a questa presenza attiva che Forza Nuova ieri non ha sfilato per le strade del quartiere né è riuscita ad occupare dei locali per farne una propria sede. Gli attivisti e i militanti sociali accorsi al presidio hanno respinto l’aggressione ed hanno spiegato, prima con un’assemblea con le donne del quartiere e poi al megafono parlando all’intero vicinato, che i problemi non si risolvono alimentando la guerra tra poveri.

Il residuo patrimonio residenziale popolare che c’è in Italia è ormai ridotto al lumicino e i governi che si succedono continuano ad emanare provvedimenti per vendere anche quest’ultima piccola percentuale. Le frange di estrema destra si offrono come strumento di “distrazione di massa”: la colpa è dei migranti e non, per esempio, del fatto che il governo ha appena destinato alcune decine di miliardi al salvataggio delle banche mentre non investe un soldo nel risanamento del patrimonio immobiliare pubblico e lascia nell’abbandono le periferie come Tor Bella Monaca.

La vera questione sociale in ballo a Tor Bella Monaca è la sanatoria delle “occupazioni” delle case popolari: un popolo di aventi diritto a basso o bassissimo reddito che si vorrebbe contrapporre al popolo di chi sta prima nelle graduatoria. Una bomba sociale ad orologeria che scientemente si sta facendo scoppiare, nascondendosi dietro la falsa morale del rispetto della legalità. Ma la questione di fondo è che le case popolari sono troppo poche a fronte di una fetta di popolazione in difficoltà economica che è fortemente cresciuta per la crisi, la disoccupazione e la precarietà di massa. In questa situazione bisognerebbe mettere subito mano ad un piano di allargamento significativo del patrimonio immobiliare pubblico, acquisendo immobili inutilizzati e procedendo al riuso ed alla riqualificazione.

Continuare a lasciare la città in mano agli appetiti privatistici e speculativi significa favorire ulteriormente la disuguaglianza sociale. La destra razzista sguazza dentro queste contraddizioni e l’unica diga all’imbarbarimento è la lotta sociale per affermare una nuova stagione di diritti. La serenità ed il vigore con il quale ieri un pezzo di attivismo sociale ha respinto l’aggressione dei fascisti, stringendosi attorno alla sede di ASIA USB, dimostrano che questa strada non solo è possibile ma non è neanche particolarmente complicata.

Giovedi 13 luglio ci si vede tutti in Campidoglio alle ore 17.00.

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