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Roma. Il Pentagono: un mostro militare piazzato in mezzo ai quartieri popolari

Per decenni era stato un aeroporto militare in disuso dedicato a Francesco Baracca. Poi, con l’escalation delle “guerre preventive” era stato ristrutturato profondamente per ospitare il COI (Comando Operativo Interforze) potenziandone le capacità di comunicazione e controllo fino alle operazioni in corso in Afghanistan. Adesso vorrebbero farne “Il Pentagono”, una struttura militare integrata di tutte le funzioni della Difesa sul modello di quello statunitense piazzato nei boschi della contea di Arlington, in Virginia.

In Italia invece lo vorrebbero piazzare in mezzo ai quartieri tra i più popolosi della metropoli. La “location” infatti è tra Centocelle, Cinecittà, Torre Spaccata, in pratica tante decine di migliaia di persone con le case che si affacciano sull’ex aeroporto militare. Insomma una locazione del tutto disdicevole ed irresponsabile per un obiettivo decisamente “sensibile” ad eventuali attacchi militari o terroristici.

Per adeguare il nostro paese alle incalzanti richieste di protagonismo militare aggressivo da parte degli alleati atlantici, il ministero della difesa targato Roberta Pinotti nel suo Libro Bianco ha infatti ridisegnato il ruolo delle forze armate come forza di difesa degli interessi nazionali anche oltreconfine, giustificando attraverso questa formula la partecipazione italiana nelle missioni di guerra.

Per far si che questo piano giunga alla sua fase successiva d’accordo con il comune e i municipi si è dato il via all’iter per la costruzione di una enorme installazione militare nel parco archeologico di Centocelle: il cosiddetto “Pentagono italiano”, con lo scopo dichiarato di trasformarlo in un centro di coordinamento interforze per gli interventi all’estero. Con quest’opera il parco diventerà sempre più inaccessibile e militarizzato e dalle poche informazioni a riguardo non è possibile sapere che tipo di sistemi operativi verranno installati nel perimetro, ne se vi siano possibili rischi per la salute in una zona già tristemente nota per essere stata utilizzata come discarica di materiale tossico.

Potere al Popolo di Roma ha lanciato su questo un appello:

a tutte e a tutti coloro credano che non si possa trasformare un territorio compreso in 3 municipi tra più popolosi di Roma in una infrastruttura della guerra;

a tutti e a tutte coloro che credono che un futuro di pace passi in primo luogo dal risolvere i bisogni primari delle persone e che ad essi devono essere destinati i fondi ora utilizzati per seminare morte nel mondo;

a tutti e a tutte coloro che invece di una zona militare vorrebbero vivere il polmone verde più importante di Roma Est, bonificato dall’inquinamento e libero dalla speculazione.

Perché il parco sia al servizio dei cittadini e non della guerra, Potere al Popolo manifesterà il 2 giugno ore 15.00 a Piazza dei Consoli (Metro A – Numidio Quadrato). In mattinata le realtà territoriali della zona si sono invece date appuntamento alle 10.00 in Piazza delle Gardenie da dove poi si recheranno – chi a piedi chi in bici – al parco di Centocelle che circonda il Pentagono.

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