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Roma. Cresce il rischio infezioni negli ospedali della Capitale

Medici, infermieri ausiliari e addetti alle pulizie dati in appalto a cooperative e aziende private, lunghe liste d’attesa per le visite, ospedali, reparti e presidi sanitari chiusi. Questa la ricetta della sanità pubblica a Roma e nel Lazio, che di pubblico ormai ha ben poco. Quando come utenti entriamo in una struttura sanitaria, ASL o ospedale, crediamo di trovarci in una luogo pubblico, ma in molti casi non è cosi!
Pur pagando ticket salatissimi, ignoriamo che circa il 60% del personale è appaltato e sottopagato e una larga fetta di servizi sanitari è esternalizzata; questa pratica diffusa però aumenta la spesa pubblica, difatti un appalto costa in media il 20% in più, alimenta lo sfruttamento precarizzando chi lavora e aumenta anche il rischio di speculazione, come già abbiamo visto nello scandalo del Mondo di mezzo.

I lavoratori del pulimento, in condizioni di lavoro allarmanti per la mancanza delle necessarie attrezzature, prodotti per la pulizia e sanificazione e D.P.I., subiscono da anni continue riduzioni del personale e delle retribuzioni: siamo sempre meno e malpagati e la nostra attività, essenziale al buon funzionamento di un ospedale, viene continuamente ridotta. I rischi per la sanificazione degli ambienti ospedalieri sono altissimi e le istituzioni dimostrano una totale indifferenza al problema.

Ad esempio, finanche il 118 è stato privatizzato, nel silenzio assordante della Regione Lazio, causando una riduzione drastica del personale infermieristico messo a disposizione sulle ambulanze.

Il risultato è che sempre meno i cittadini che hanno accesso alle cure gratuite e che non hanno i soldi necessari per pagarsi le prestazioni mediche, ormai tutte in intramoenia o a pagamento nelle strutture convenzionate o private. Ed ora anche il rischio concreto, sempre più diffuso, di entrare in ospedale con una patologia e rischiare di essere infettato da tutt’altro!

Anche la crisi del sistema di raccolta dei rifiuti, che sta influendo sulle condizioni sanitarie della città, rischia di avere un impatto sulle stesse strutture sanitarie, visto che anche in prossimità degli ospedali si accumulano montagne di rifiuti che non vengono raccolte per giorni.

Tutto questo è inaccettabile e serve un intervento urgente per cambiare rotta.

Giovedì 6 dicembre ore 10 davanti al Pronto Soccorso dell’Ospedale Pertini ci sarà una assemblea pubblica di lavoratori, utenti e associazioni insieme per ridare dignità alla sanità pubblica

 

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