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Roma. L’occupazione abitativa di via Bibulo rivela gli illeciti della Banca Popolare di Bari

Tre mutui “regalati” per togliere il palazzo ai senzacasa di Roma. Venti mesi dopo il deposito alla Procura della Repubblica di Roma dell’esposto presentato da ASIA-USB a tutela sindacale dell’Associazione Abitanti di via Bibulo 13 finalmente, nel pieno del salvataggio con un miliardo di euro delle casse dello stato della Banca Popolare di Bari e del buco finanziario ereditato dalle speculazioni di Tercas fatta acquisire dalla Banca d’Italia, con l’articolo pubblicato ieri dal Fatto Quotidiano in edicola vede la luce dell’attenzione giornalistica la vicenda dello stabile.

Per la sua acquisizione, nonostante fosse già occupato da decine di famiglie, la Cassa di Risparmio di Teramo realizzò i maggiori finanziamenti illeciti agli atti del processo per bancarotta, ora verso la prescrizione, ripetuti poi in asta fallimentare (e per impedire un’acquisizione pubblica a prezzi non speculativi) dalla Banca Popolare di Bari nel frattempo divenuta banca madre.

Un esempio clamoroso di come i discorsi sulla legalità siano falsificati dalla predazione finanziaria che gonfia la bolla immobiliare: e di come la lotta per la casa si ritrovi materialmente al cuore del conflitto con il capitale.

Vedi anche:

La speculazione sui palazzi di via Bibulo

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