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Usb incontra la Raggi: “no alla repressione, servono case, lavoro e servizi”

Lunedi scorso una delegazione della Federazione romana dell’Unione Sindacale di Base ha incontrato la sindaca Raggi e l’assessore De Santis.

Il centro della discussione è stata la situazione delle periferie. L’USB ha sottolineato la drammaticità della situazione soprattutto sul fronte abitativo e sulla carenza di servizi, in larga parte privatizzati, la sindaca Raggi ha difeso l’operato della giunta a fronte ai tanti ostacoli posti dalle normative nazionali e dalla stessa burocrazia interna di Roma Capitale.

Tre le questioni salienti sollevate dalla delegazione di USB c’è stata innanzitutto la richiesta di internalizzazione dei servizi, a cominciare da quelli sociali, per migliorare la qualità degli stessi, combattere il precariato e rompere il sistema corruttivo ben impiantato nella Capitale. Si tratta inoltre di invertire la rotta nella gestione dei servizi comunali rafforzando il pubblico con la creazione di aziende speciali sia nei trasporti che nei rifiuti. Infine, ma non certo per importanza l’Usb ha posto la priorità di affrontare veramente la questione abitativa sia utilizzando i fondi Gescal ancora colpevolmente non spesi, sia ripristinando la legalità nei Piani di Zona dove si è accertata l’azione criminosa di società e coop costruttrici. Si tratta poi di mettere a disposizione del patrimonio pubblico le abitazioni vuote, sia affrontando le ricadute sociali a seguito dei processi di cartolarizzazione degli enti previdenziali (Inps, Enpaia, Enasarco ecc.), sia infine interrompendo la guerra agli abitanti delle case popolari.

La delegazione USB si è poi soffermata sulla vicenda di San Basilio, denunciando i rastrellamenti effettuati dai vigili urbani per realizzare un fantomatico censimento, ed invitando la sindaca a dare concreti segnali di “risarcimento” morale e politico a una popolazione ingiustamente stigmatizzata come criminosa.

Più in generale, l’USB ha voluto sottolineare come la città abbia visto crescere l’attenzione economica e politica verso le zone centrali, che hanno subito però un progressivo spopolamento, mentre tutta la cintura periferica, dove vive ormai la stragrande maggioranza dei romani, è sempre più sprovvista di servizi (dalle linee di trasporto ai servizi di raccolta a quelli educativi assistenziali) e lamenta una attenzione politica solo in prossimità delle elezioni.

Per invertire la rotta serve un cambio di passo e l’USB ha proposto una strategia organica che non si limiti ad interventi di facciata. Anche sulla questione dei “poteri speciali”, più volte rivendicati dalla giunta per Roma, l’USB ha chiesto che essi siano comunque finalizzati a favorire una maggiore libertà per poter reinternalizzare i servizi e riportare sotto il controllo pubblico molte attività cedute irrazionalmente agli interessi economici privati.

La sindaca Raggi e l’assessore De Santis hanno manifestato attenzione e interesse per le proposte dell’USB, annunciando la prossima convocazione di una serie di tavoli tematici aperti alle forze sociali e sindacali ai quali sarà invitata anche USB. Hanno anche segnalato l’ostilità dei sindacati confederali verso i piani di reinternalizzazione del personale, a cominciare da quello dei servizi di assistenza nelle scuole, ma hanno ribadito l’intenzione dell’Amministrazione di proseguire nel percorso avviato di una reinternalizzazione graduale.

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