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Roma. Il concordato Atac è un fiasco

Finalmente ci si sta accorgendo della veridicità di quanto USB ha sostenuto sin dalle prime notizie che sponsorizzavano il concordato preventivo come unica strada percorribile per salvare ATAC.

USB al contrario ha sempre sostenuto che a salvarsi non doveva essere il carrozzone dell’azienda ma il trasporto pubblico, e per farlo l’unica ricetta era tornare ad una gestione pubblica del servizio attraverso la costituzione di un azienda speciale e il tempo ci sta dando ragione.

Il servizio non è sensibilmente migliorato, tanto che la “carta della qualità dei servizi del trasporto pubblico e dei servizi complementari” del 2019 dichiara che nel 2018 il 48% delle corse degli autobus non è arrivato in orario.

Non è servito a nulla spremere i lavoratori, aumentando l’orario e i carichi di lavoro, perché non è con i tagli che si rilancia il servizio.

Il trasporto pubblico si può qualificare e rendere efficiente tornando alla gestione diretta del Comune e destinandogli gli adeguati finanziamenti. Il resto è solo fumo negli occhi!

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