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Potere al Popolo. Una prova di maturità!

I dati sono dati, poi li possiamo interpretare e “pesare”, ma i numeri parlano chiaro. Chi ha compiuto l’accesso alla piattaforma e quidi ha scelto di essere parte della vita di Pap in questa sua articolazione digitale che supporta la vita “reale” per la maggioranza ha votato, l’accesso alla piattaforma era necessario per il voto ma la sua funzione non si esaurisce lì. Secondo chi ha votato si è espresso per più dell’80 per cento per lo Stauto 1.

A questo punto o si delegittima uno strumento, la maggioranza di chi ha avuto accesso alla piattaforma, oppure si prende atto del risultato e si ragiona, e ragionando si possono fare alcune considerazioni che sono indicazione per proseguire senza che nessuno delegittimi e tanto meno insulti qualcuno altro, e si decida insieme i prossimi passaggi su base consensuale e quando ci sono divergenze si chiama, dopo confronto e dibattito capillare, a votare come questa volta, un poco più impratichiti.

Intanto si partecipa alla mobilitazione del 20 ottobre e all’assemblea nazionale del giorno successivo, se si diserta la prima e la seconda, allora non si vuole continuare assieme ma solo negare che il progetto vada avanti, per fare cosa, mi chiedo? Perché di piani B nessuno ne ha esposti, o si ha paura che Potere Al Popolo diventi un aggregatore politico in grado di configurarsi come organizzazione sempre più indipendente, mobilitante ed inclusiva, capace di allargare la sua ristretta ma significativa base sociale (ogni adesione “attiva” per me è una conquista)?

Quindi ora ragioniamo “a bocce ferme” e chi preme dalla voglia di mandare tutto a monte, tra falsità, insulti ed infantilismo politico si assuma le sue responsabilità… Ce lo impone la fase e il nostro blocco sociale

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