Menu

Trasporto pubblico in Lombardia, una proposta di mobilitazione

A tutti i singoli cittadini, pendolari, lavoratori, studenti e disoccupati nonché ai comitati e alle forze politiche e sociali che si sono attivate sul tema dei trasporti in Lombardia.

Alcuni mesi fa abbiamo deciso di lanciare la campagna sporchicattivipendolari per rimettere al centro del dibattito pubblico il tema dei trasporti a Milano e in Lombardia: un tema spesso strumentalizzato per alimentare la retorica di Milano come città modello per efficienza e vivibilità, città vetrina internazionale in grado di competere con le capitali europee. In realtà, come abbiamo spesso denunciato, si tratta di una vulgata giornalistica che ci è entrata nelle orecchie a forza di ritornelli ripetuti, ma che non ha nulla a che vedere con il dato di realtà con cui si confrontano tutti i giorni i milanesi e i lombardi.

In quest’ottica la questione dei trasporti è paradigmatica, funzionale ad un modello di sviluppo che esilia le classi popolari nei quartieri dormitorio fuori città e contemporaneamente le costringe a spostarsi quotidianamente verso il ricco centro cittadino, dove viene messa in scena la retorica della città smart ed efficiente. In questo contesto, i disagi, i ritardi e l’inefficienza che caratterizzano il quotidiano spostamento di masse di lavoratori tra periferia e centro rimangono oscurati dietro la celebrazione delle pretese da capitale europea tanto decantate.
Infatti, al di là dei ritornelli sull’efficienza lombarda, da una recente inchiesta di Altroconsumo risulta che i pendolari lombardi sono i più sfortunati, con percentuali di ritardi che non si riscontrano né a Napoli né a Roma; per fornire qualche dato, oltre la metà dei convogli (52%) arriva dopo il previsto e, di questi, il 25% è in ritardo di oltre 10 minuti mentre il 12% supera il quarto d’ora.

A fronte di questo, Come sporchi cattivi e pendolari non ci siamo limitati a prendere atto di questa situazione di incuria del sistema dei trasporti ma abbiamo voluto indagare e denunciare le dinamiche politiche tossiche e affaristiche che stanno dietro a tutto questo, nella consapevolezza che non si tratta di un destino a cui siamo costretti ma del frutto di una precisa scelta politica:

Quella di gestire il servizio pubblico tramite S.P.A., imponendo così di orientare le finalità del servizio stesso alla realizzazione di utili e alla distribuzione di dividendi, a scapito di investimenti infrastrutturali di lungo periodo in quanto non immediatamente remunerativi.

Il risultato di tutto questo sono oltre 150 treni Trenord soppressi, investimenti fermi e strutture fatiscenti, come denunciato di recente anche da Legambiente.

A ciò si aggiunge il fatto che il costo dei trasporti viene fatto ricadere non sulla fiscalità generale, e quindi proporzionalmente al reddito di ciascuno, ma solo sugli utenti del servizio, come spudoratamente espresso dall’assessore al bilancio Tasca:

“dovevamo decidere se far ricadere il costo dei trasporti pubblici sulla fiscalità generale o sugli utenti Atm. Aumentando il ticket , il 50% è a carico di chi usa i mezzi”.

Tutto questo rappresenta un facile esempio del fatto che “privato è più efficiente del pubblico” è solo una storiella. Per questo i nostri obiettivi sono :

– Stop all’aumento del biglietto ATM
– Stop ai tagli di linee Trenord
– Potenziamento del servizio Trenord, volto ad evitare soppressioni e ritardi
– Messa in sicurezza delle linee
– Aumento della detrazione delle spese dei trasporti pubblici

A partire da queste considerazioni, lanciamo un appello a tutti i pendolari, i lavoratori, gli studenti e i disoccupati che subiscono questa situazione, nonché ai comitati e alle realtà che si sono attivate sul tema trasporti per confrontarci e organizzare i prossimi passi della mobilitazione.
https://www.facebook.com/events/313247462668011/
L’appuntamento è giorno 13 Marzo al circolo culturale Concetto Marchesi, via Spallanzani 6 (MM Porta Venezia), alle ore 18.30.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *