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La Lega porta uno di Casapound nel consiglio comunale di Aosta

La Valle d’Aosta sta vivendo in questi mesi la nuova ondata fascio-leghista che ha colpito tutto il paese. Anche qui la Lega ha vinto le elezioni regionali di maggio ed è riuscita a formare un governo di coalizione con le altre forze reazionarie, escluse quelle autonomiste ormai logorate dal loro stesso sistema clientelare, con la volontà di voler «cambiare e di fare grandi pulizie», come dichiarato dal leader Salvini presentatosi qui, come ovunque nel paese, nel periodo pre-elettorale.

Oltre al danno anche la beffa, visto che l’elezione di sette consiglieri regionali leghisti ha portato anche alla sostituzione dei consiglieri del comune di Aosta ed all’ingresso in consiglio di un esponente di Casa Pound Italia. Ieri la consigliera di opposizione della lista AltraVdA (sinistra valdostana), Carola Carpinello, ha espresso il proprio disagio e protestato per l’ingresso del militante fascista in una città che è stata medaglia d’oro per la resistenza. Qui di seguito il comunicato che è stato letto durante la seduta del consiglio comunale, firmato da tutte le realtà antifasciste regionali e che si pone come preludio ad azioni di opposizione sempre più forti nei confronti del neo-fascismo, ormai dilagante.

Oggi non si può tacere. Oggi tacere significa essere d’accordo con quanto sta accadendo. #antifascistisempre

Il 25 luglio è la data in cui ricordiamo la caduta del Fascismo, ma  quest’anno diventa un anniversario triste, perché è il giorno in cui “i  fascisti del terzo millennio” entrano nel Consiglio comunale della città di  Aosta, già medaglia d’oro della Resistenza.

Lorenzo Aiello, esponente di Casa Pound Italia, sostituisce i consiglieri della Lega eletti in Consiglio regionale, come la neo presidente del consiglio regionale Spelgatti.

Casa Pound Italia nel 2015 era, infatti, apparentata con la Lega Nord, esprimendo tre candidati nel Carroccio e altri nella lista collegata, «Aosta nel cuore».

I neofascisti – così li ha definiti anche il quotidiano “La Stampa” – rientreranno in Consiglio, ad Aosta, dopo 33 anni dall’ultimo consigliere eletto per l’MSI.

Lo sdoganamento e la conseguente crescita dell’estrema destra sono un fenomeno gravissimo, non solo perché, come recita la XII disposizione transitoria e finale della Costituzione “È vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista” ma anche perché ciò avviene in un contesto di crisi economica, sociale e culturale del paese.

Questa deriva va fermata: con più cultura, più scuola, più spesa pubblica a sostegno dei più deboli e degli esclusi e l’isolamento politico di chi diffonde razzismo e odio rispetto al diverso.

L’ingresso di CPI nel comune di Aosta è un momento triste per la  democrazia valdostana. Una grossa parte di responsabilità è della Lega che nel 2015 ha barattato un po’ di voti con i valori costituzionali dell’antifascismo.

Ci riflettano, ancora una volta, le forze autonomiste – progressiste che oggi siedono al governo regionale, proprio con la Lega dell’ex consigliera comunale Spelgatti.

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