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“Le porte d’Europa”: quel meeting tra i sindaci di Ventimiglia, Calais e Lampedusa

Questa mattina nei pressi dell’aeroporto si terrà un incontro organizzato dal comune di Lampedusa e di Linosa e dalla scuola di alta formazione di Parigi “SciencesPo”.

Ecco come viene presentato l’incontro:

“Gli studenti del master in urbanistica dell’Ecole Urbaine del Cycle d’Urbanisme, laureati in discipline attinenti le scienze sociali e politiche, l’architettura e il paesaggio, dal 2 al 7 maggio rifletteranno sui temi della riqualificazione urbanistica e dell’economia del turismo legato alle risorse paesaggistiche e locali, sugli impatti che il primo soccorso ed accoglienza dei profughi hanno sui territori fragili come le isole, proponendo concreti interventi di ecosviluppo delle “Porte d’Europa”. «Una grande opportunità per gli studenti, che accolgono la sfida con un territorio affascinante e insieme difficile come Lampedusa, – spiega il sindaco Nicolini – ma anche per l’isola che sarà oggetto di studio e progettazione da parte di circa quaranta specialisti impegnati nell’ambito del master universitario: Lampedusa, workshop della scuola di alta formazione di Parigi “SciencesPo”. La settimana di studi, totalmente finanziata da SciencesPo, si concluderà con la partecipazione della delegazione francese al meeting di sindaci, europarlamentari, studiosi, che si svolgerà il 6 maggio, organizzato dal Comune con il sostegno dell’Associazione europea per la democrazia locale Alda.“

In continuità con quanto successo sull’isola e in Europa in questi anni: gli stessi soggetti che hanno provocato le migrazioni di massa attraverso le loro politiche, che poi hanno criminalizzato i migranti sempre attraverso le loro politiche, che hanno usato la questione delle migrazioni per scopi militari, che lucrano sui migranti con la gestione dei centri di detenzione per migranti, vengono qui a proporci cosa?

I soggetti che si incontreranno fanno parte dell’UE in termini amministrativi, politici, culturali ed economici.

Ciò che si vuol far passare è che la gestione delle migrazioni può convivere con lo sviluppo delle frontiere europee. Cioè si vuol far passare il concetto che mentre si costruiscono: caserme, muri di filo spinato e carceri a fianco possono esserci tranquillamente alberghi, gelaterie e pizzerie.

Mentre una nave militare taglia l’orizzonte un bambino può imparare a nuotare in mare.

Mentre chi arriva, scappando dalle nostre bombe, su una nave militare e viene portato dentro l’Hot Spot, noi possiamo tranquillamente prepararci per la discoteca.

Mentre in zona SIC-ZPS a Capo Ponente ci sono radar che disturbano il volo degli uccelli migratori e sono dannosi per la salute umana, noi possiamo promuovere le bellezze naturalistiche dell’isola, magari proprio con il volo di un uccello.

Mentre a Capo Grecale vi è un radar della Guardia di Finanza che è pericolosissimo per la salute umana  (e anche di piante e animali) che non ha nessun tipo di autorizzazione possiamo avere scavi archeologici che sono nella stessa area (e il faro stesso) in totale abbandono.

Mentre a Lampedusa si inaugura il museo della fiducia, con tanto di venuta di Mattarella (non ci hanno ancora detto verso chi dovremmo riporre questa fiducia, nell’UE o nella Trilaterale ?) abbiamo delle tombe antichissime al porto su cui è stato costruito un residence (attenzione con autorizzazione della sovraintendenza).

D’altronde se è stato autorizzato un orto urbano (già il concetto di orto urbano a Lampedusa stona) all’interno di un’area archeologica.

Un’attività, quella dell’agricoltura, che attenzione, è meritevole ma lasciateci dire che poteva essere collocata in una zona agricola e non un area archeologica.

Si potrebbe ancora continuare ma fermiamoci qui e passiamo avanti.

Chi ci viene a parlare di accoglienza, insieme al sindaco di Lampedusa che ha permesso nel suo territorio non solo una massiccia militarizzazione e spettacolarizzazione ma la trasformazione del centro di Imbriacola in un Hot Spot ?

Abbiamo il sindaco di Ventimiglia Ioculano che ha emanato, mesi fa, un’ordinanza dove si

“vieta di fornire sostegno alimentare a tutti i migranti senza documenti regolari validi per il soggiorno o per l’espatrio. Chiunque porti generi alimentari ai ragazzi bloccati in stazione viene identificato dalla polizia e può incorrere in una multa di 200 euro”

e che ha duramente represso i compagni e le compagne dei No Borders che invece hanno sostenuto direttamente chi si trovava a passare da Ventimiglia.

Ricordiamo che a Ventimiglia ci sono stati anche attivisti di Askavusa che hanno subito, insieme ad altri collettivi, cariche della polizia.

Questi attivisti erano colpevoli di avere costruito insieme alle persone “migranti” una rete di solidarietà e autorganizzazione che usciva fuori dalle logiche del profitto.

Un sindaco che ha fatto di tutto per bloccare un processo dal basso e che non vedeva i “migranti” come poveri cristi da aiutare ma come compagni con cui organizzarsi insieme.

L’altra rappresentante dell’altra Porta d’Europa è la senatrice e sindaca di Calais Natacha Bouchart esponente del partito di  Nicolas Sarkozy che a Calais ha richiesto diverse volte l’intervento dell’esercito ed è corresponsabile di tutte le demolizioni a forza della “jungle” senza aver previsto piani di “accoglienza” per donne e bambini.

Anche a Calais siamo stati insieme al gruppo di artisti Art in the Jungle che da anni lavora in quelle zone, siamo stati dopo le ultime demolizioni, proprio mentre a scopo intimidatorio veniva bruciata la capanna dei legali  volontari della “jungle” di Calais che stavano preparando la difesa di alcuni “migranti” che avevano subito violenze dalla polizia francese.

Proprio come violenza da parte della polizia italiana hanno subito gli eritrei che avevano protestato a Lampedusa per non lasciare le loro impronte digitali.

Ci diranno invece di un’UE  buona che salva vite in mare e dà la speranza di una vita migliore.

Sapete la sindaca di Calais ha proposto un parco giochi a Calais «Heroic Land » dai costi stimati di 275 milioni di euro.

Riportiamo a proposito alcune righe dal magazine francese Marianne

” questa fedele seguace di Sarkozi ha gradito poco che Marianne [il magazine] si interessi al gruppo che veglia sul suo bambino da 275 milioni di euro. A cominciare da Yann Tran Long il “masterplanner” del parco un anziano neonazista ex mercenario convertito in pianificatore di attrazioni nei parchi divertimento, e della società ,Loftus ; in attesa d processo in Francia è riapparso a Honk Kong nel 2011”

Chissà se la Bouchart chiederà alla Nicolini di essere una delle attrazioni del suo parco.

da https://askavusa.wordpress.com

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