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Catania . La denuncia de “I Siciliani”: “Sparito il progetto da due milioni di euro per il campo dei Briganti”

All’indomani dell’attacco incendiario mafioso contro la Club House dell’ASD I Briganti Rugby di Librino, presso il Campo San Teodoro Liberato, il Pd, con il sindaco Enzo Bianco in testa, e lo stato maggiore della Cgil, a rotta di collo, si precipitarono al San Teodoro Liberato. Bianco in lacrime, ha promesso un intervento finanziario straordinario per la ricostruzione della struttura distrutta. Una sorta di sacrificio del comune di Catania per sostenere I Briganti di Librino.

– Ma è vera questa storia del sacrificio delle casse comunali?

I fatti dicono di no, dicono un’altra cosa. Dicono, che con la Delibera numero 141, del 21 ottobre 2015, la Giunta Bianco approvava il “Programma di Riqualificazione per Librino”, per “promuovere e valorizzare il protagonismo dei cittadini e degli organismi sociali che operano nel territorio con attività finalizzate al superamento delle problematiche di esclusione e di marginalità”. In questo “Programma”, al primo posto c’era il Campo San Teodoro, struttura sportiva realizzata con denaro pubblico nel 1997 in occasione delle Universiadi, mai completata, abbandonata al degrado, al vandalismo e ai traffici mafiosi, fino al 25 aprile 2012, quando venne occupata, diventando l’attuale sede-campo dei Briganti Rugby Librino.

 

– Ma il “Progetto” che fine ha fatto?

“Il progetto per il Campo San Teodoro – scrive Matteo Ianniti su “I Siciliani” – approvato definitivamente il 27 novembre 2015, prevede la ristrutturazione delle palestre, con finestre, bagni, docce, la realizzazione dell’impianto elettrico, dell’impianto di climatizzazione, dell’impianto antincendio e dell’impianto antintrusione. Costo complessivo due milioni di euro”.

 

“Al momento dell’approvazione- evidenzia Iannitti-  ci fu grande entusiasmo negli animi della Giunta. Fu inviato alla stampa un comunicato di giubilo: “Finalmente azioni concrete che tengono conto dell’aspetto sociale, di quello occupazionale, della marginalità e della disoccupazione. Tutto ciò con il coinvolgimento attivo delle realtà presenti nella zona sud di Catania”.

 

“Il progetto per il Campo San Teodoro- denuncia Iannitti- però fu dimenticato. Presentato a fine 2015 per essere finanziato dal Consiglio dei Ministri attraverso il Piano nazionale per la riqualificazione sociale e culturale delle aree urbane degradate, non solo non venne selezionato e finanziato dal Governo ma non venne neanche considerato ammissibile, scartato nonostante siano stati ben quattrocentocinquantuno i progetti ammessi in graduatoria. Così la palestra dei Briganti è rimasta coi vetri spaccati, le docce improvvisate, le porte sfondate. E anche la Club House della squadra è restata senza impianto elettrico, senza impianto antintrusione, senza impianto antincendio. Fino a quando il fuoco, appiccato dalla mafia, non ha distrutto tutto”.

 

“Al Sindaco – conclude Matteo Iannitti-  che in lacrime si presenta dai Briganti promettendo 150mila euro per ricostruire la Club House, occorre ricordare che l’impianto sportivo comunale del San Teodoro versa in condizioni precarie perché il Comune non lo ha mai completato e lo ha abbandonato dal 1997.

Alla solidarietà ci pensano le compagne e i compagni, le associazioni, la società civile. La cosa migliore che possono fare le istituzioni è finanziare il progetto di ristrutturazione del Campo San Teodoro, chiuso in un cassetto da più di due anni”.

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