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Catania. No Muos: “La repressione non ci fa paura”

“Due sono le comunicazioni che vogliamo dare.

La prima. Il due ottobre del 2016 siamo stati a Niscemi, nella giornata internazionale contro le basi militari. Eravamo tante e tanti e con determinazione abbiamo sfidato più volte le recinzioni della base militare statunitense, all’interno della quale ci sono 46 antenne NRTF e le parabole MUOS contro le quali da anni ci battiamo.

Tagli di reti, fuochi d’artificio, lacrimogeni: una giornata di dissenso e lotta, e come sempre capita la repressione ci ha bussato alla porta.
Dieci dei nostri militanti sono stati denunciati per danneggiamento, concorso, accensione di fuochi pericolosi.
Due di questi oggi hanno avuto il processo a Caltanissetta: abbiamo vinto!
Anche questa è stata superata. Ma non può essere altrimenti: chi lotta contro un mondo fatto di guerre dei potenti, militarizzazione, ingiustizia sociale, non può che passarla liscia. Rivendichiamo le nostre lotte e le nostre azioni.

La seconda. Un nostro militante mesi fa ricevette una notifica: divieto di entrare nel comune di Niscemi per questioni di ordine pubblico.
Ieri dei

carabinieri hanno bussato alla sua porta, e la notifica è diventata più specifica: divieto di ingresso al comune di Niscemi per ben tre anni.
E così, timidamente (o forse non troppo), le Questure si rendono protagonsiti di questi atti utili (pensano loro) a rallentare le nostre lotte e le nostre azioni.

Ma a noi ci pare non abbiano capito niente.

DUNQUE LO RIBADIAMO: in un mondo fatto da sfruttati e sfruttatori, oppressi e oppressori, potenti e deboli, poveri e ricchi, non abbiamo minimamente dubbi da che parte della barricata schierarci. Così come non abbiamo minimamente dubbio su come agire: lottare e creare, con i nostri corpi e le nostri menti.

La battaglia contro il MUOS è ancora aperta e mai si fermerà.

I POPOLI IN RIVOLTA SCRIVONO LA STORIA: NO

MUOS FINO ALLA VITTORIA

#poterealpopolo “.

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