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Catania. La pioggia non ferma l’USB: presidio davanti al comando dei pompieri

Era previsto un corteo, indetto dall’USB Scuola, ieri 23 febbraio mattina a Catania, in occasione dello sciopero generale nazionale proclamato dall‘USB Scuola (e da altri sindacati di base della scuola) dall’USB Sanità e dell’USB Vigili del fuoco, ma, a causa dell’allerta meteo diramato dalla Protezione civile , il corteo è stato revocato dagli organizzatori.

Nonostante l’avversità meteorologica, e la conseguente revoca del corteo (a cui avevano aderito: USB Sanità Catania – USB Vvf. Catania – LPS- Liberi Pensieri Studenteschi – AssoConsumatori Consitalia Sicilia – Comunità Resistente Piazzetta – CPO Colapesce – Federazione del Sociale USB Catania – Collettivo Galileo Galilei – Collettivo Emilio Greco – Potere al Popolo – Red Militant – USB Vvf. Messina – USB Vvf. Reggio Calabria – Comunita’ TerraeLiberAzione – Osservatorio Diritti Scuola – I Nastrini Liberi Uniti – Comitato Non si Svuota il Sud – Coordinamento docenti fase C – Comitato 8000 esiliati fase B – Azione Civile) a Catania “l’attenzione contro i vergognosi contratti nazionali sottoscritti da CGIL CISL UIL per la Scuola, la Sanità e i Vigili del fuoco” è ed rimane alta .

Infatti, l’abbondante pioggia non ha smorzato i toni e la determinazione della protesta : alle ore 9,30, davanti all’ingresso del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco, “SCUOLA-SANITA’-VIGILI DEL FUOCO” dell’USB etnea hanno dato vita ad un presidio di tre ore, a cui hanno partecipato anche la Federazione del Sociale USB Catania e i vigili del fuoco provenienti da Ragusa e da Reggio Calabria.

Carmelo Barbagallo, del coordinamento regionale di USB Vvf: ” Ci hanno proposto un contratto nazionale con cifre lorde da spavento, anzi parlerei di cifre lordissime! Noi non accettiamo queste politiche scellerate. Contro la vergogna di questo contratto abbiamo indetto uno sciopero di categoria per oggi 23 febbraio perchè non accettiamo un tozzo di pane, dopo otto anni di attesa. Rivendichiamo l’adeguamento della busta paga al costo della vita . I dati Istat dicono che noi Vvf abbiamo già perso oltre il 10 % del potere di acquisto dal 2010 ad oggi. Inoltre, denunciamo la mancata discussione sulla parte normativa del contratto e vogliamo recuperare diritto e salario, non vogliamo la previdenza integrativa, e pretendiamo il riconoscimento della categoria usurante e la copertura INAIL. Noi siamo l’USB, non siamo complici dei nostri carnefici, non siamo i sindacati gialli firmaioli!”.

Orazio Vasta, Federazione del Sociale USB Catania: ” Come Federazione del Sociale USB non possiamo non essere oggi accanto alle lavoratrici e ai lavoratori della scuola, della sanità e del corpo dei vigili del fuoco, tre settori del Pubblico Impiego attaccati e massacrarati dalle politiche governative che tendono alla privatizzazione del pubblico. In modo particolare, sottolineamo la situazione drammatica che continuano a subire tutte le lavoratrici e i lavoratori della scuola pubblica, in stragrande maggioranza donne, costretti a patire, con la la “Buona Scuola” renziana , la deportazione al nord, in quella che è ormai una nuova questione meridionale. Ma siamo qui, principalmente, per dare voce anche a chi non ha voce, a chi non è rappresentato a livello sindacale, a chi non ha vertenze da sostenere….i disoccupati, i precari, i senza tetto, i migranti, le partite iva…a tutte quelle realtà dello sfruttamento a cui il sindacato giallo non da voce e che il sistema del profitto tende a schiavizzare. In modo particolare, stiamo seguendo la questione dei senza tetto, degli sfrattati, degli sgomberi. A proposito degli sgomberi, trovandoci davanti ad un comando dei Vigili del fuoco, non possiamo non ribadirere la presa di posizione del Coordinamento nazionale dei Vvf nei confronti dell’utilizzo dei Vvf da parte delle prefetture e delle questure durante sfratti e sgomberi. C’è un comunicato ufficiale con cui l’USB Vvf afferma che i Vvf sono un corpo civile e non di polizia”.

Carmelo Puglisi, USB Sanità Catania: ” Noi riteniamo che il contratto nazionale della Sanità lede i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori della Sanità Pubblica, e in modo particolare quelli del settore infermieristico. Cogliamo l’occasione per denunciare la situazione che c’è al Pronto Soccorso dell’ospedale Garibaldi centro, che, purtroppo, ha pochissimo personale. E, a causa di questa mancanza di personale non riusciamo a sopperire le esigenze dei cittadini, mentre l’amministrazione continua con la politica delle assunzioni a tempo determinato”.

 

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