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Pozzallo. Chiediamo il dissequestro della Open Arms. Solidarietà Usb Migranti al compagno Nicola in sciopero della fame

Chiediamo il dissequestro della Open Arms e la revoca dei trattati-accordi  italo-libici sui migranti. Solidarietà con il compagno Nicola, che a Ragusa ha iniziato lo sciopero della fame e della sete.

La decisione del Gip di Catania di accogliere la richiesta della Procura distrettuale etnea per il sequestro della nave ONG ProAction Open Arms, ormeggiata dal 18 marzo presso il porto di Pozzallo, mette a nudo il disegno dell’UE, con il governo italiano in prima linea, di consegnare i migranti ai lager libici. Infatti, se l’equipaggio della nave umanitaria sequestrata avesse consegnato i 218 migranti ai miliziani libici, i migranti sarebbero stati deportati in uno dei lager, condannati dall’ONU. Tutto questo è il risultato degli scellerati trattati e accordi sottobanco stipulati dall’UE e dal governo italiano, con il ministro Minniti in testa, non si sa con quale Libia, considerato che non esiste un unico  stato libico.
Ma il sequestro, che blocca la nave nel porto di Pozzallo, impedisce, di fatto, al suo equipaggio di utilizzarla in attività di salvataggio.
Contro questo sequestro-blocco salvataggi, con un appello alla mobilitazione, è iniziato, il 4 aprile, lo sciopero della fame, che diventerà anche sciopero della sete, del militante pacifista Nicola Alessandro Arboscelli, detto “Irpo”:  “Per la liberazione della nave Open Arms e per bloccare i respingimenti in Libia”.
Questa protesta si articola a Ragusa, davanti alla procura durante la mattinata e in piazza il pomeriggio e la sera. Giorno 7 e 8 aprile, lo sciopero della fame e della sete continuerà nel porto di Pozzallo per congiungersi ad altre iniziative, per poi tornare a Ragusa la mattina del 9 aprile.
L′USB Migranti accoglie e fa suo l’appello del compagno “Irpo” per fermare questa tragedia che si consuma in violazione di ogni sentimento di umanità e rispetto della dignità dell’essere umano.
Chiediamo il dissequestro della Open Arms e la revoca dei trattati-accordi  italo-libici sui migranti.
Denunciamo il teorema Zuccaro sulle ONG, che criminalizza chi salva vite umane, mentre nei lager libici continuano indisturbate inaudite violenze fisiche e psicologiche, compresa la vendita di esseri umani come schiavi, e di esseri umani che muoiono per fame.
Domenica 8 aprile l′USB sarà al porto di Pozzallo con il compagno “Irpo”  e con tutte e tutti coloro che sostengono la sua azione di protesta con lo sciopero della fame e della sete.

 

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