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Catania. Multe ai senzatetto, l’Usb organizza lo “sportello casa”

Catania, a breve l’apertura dello “sportello casa”, all’interno di uno stabile occupato da senza tetto.
Stiamo sistemando i locali che ospiteranno lo SPORTELLO CASA, in via Calatabiano 49, all’interno di un edificio occupato da alcuni nuclei familiari senza tetto. Uno “Sportello” – che vede insieme ASIA (ASsociazione Inquilini e Abitanti) USB Catania e il Comitato CASAXTUTTI Catania, con il supporto legale dell’USB che, oltre ad essere un punto di riferimento per informazioni e sostegno diretto a chi ha problematiche legate all’abitare, vuole avviare, assieme alle altre realtà che si occupano del diritto all’abitare presenti nel territorio catanese, la VERTENZA SUI TEMI CASA, PERIFERIE E SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO, in una città dove il neosindaco di centro destra ha appena emesso un’ ordinanza di stampo fascista che mira a criminalizzare i poveri e limitare il diritto di muoversi liberamente in città.
A giorni conferenza stampa e inaugurazione.
L’ ABITARE È UN DIRITTO, LA POVERTÀ NON È UN REATO!


Per capire meglio la portata del problema nella città etnea, alleghiamo qui un articolo da LiveSiciliaCatania:

Multe a chi dorme per strada. Catania, scoppia la protesta

Non si lasciano attendere le critiche.

CATANIA – Arriva l’ordinanza sul decoro urbano e scoppia la polemica. Lo aveva promesso e lo ha fatto. Il primo provvedimento del neo sindaco Salvo Pogliese va nella direzione annunciata in campagna elettorale. Al centro della delibera ci sono il divieto di bivacco in alcune strade del centro e del centro storico, “il divieto di consumare bevande alcoliche al di fuori delle aree di pertinenza dei pubblici esercizi regolarmente autorizzati e il divieto di detenere o utilizzare strumenti idonei all’imbrattamento di immobili e arredi urbani” pena multe che vanno da 50 a 300 euro.  Nella premessa si descrivono i comportamenti mal tollerati da sanzionare. “Vi è stato un notevole incremento di soggetti che, specie nelle aree del centro cittadino, anche per l’intera notte, all’aperto, con sedute e ricoveri di fortuna, bivaccano sulla pubblica via, utilizzando oggetti di varia natura, come cartoni, coperte, scatoloni, materassi, al fine di costituire un giaciglio per lo stazionamento ovvero per il consumo di cibo e bevande alcoliche, espletando in luogo pubblico anche le funzioni fisiologiche”. A questo si aggiunge “il comportamento di tali soggetti, che talvolta hanno al proprio seguito cani, causano un senso di disagio diffuso nella popolazione e nei turisti che frequentano il Centro Storico, determinando una sensazione di degrado del decoro urbano e precarietà delle condizioni igienico sanitarie” e che “sono segnalati, con sempre maggiore frequenza, casi di raggruppamenti di persone, anche senza fissa dimora, dedite al consumo abituale di bevande alcoliche e superalcoliche che, stazionando nella pubblica via, recano disturbo ai passanti e ai residenti e determinano problemi igienico-sanitari espletando in luogo pubblico le proprie funzioni fisiologiche”.

L’ordinanza non è passata inosservata ed è già stata ribattezzata “l’ordinanza contro i senzatetto”. Il primo ad attaccare il sindaco Pogliese è stato Matteo Iannitti, leader di Catania Bene Comune, che ha sottolineato l’errata impostazione della delibera che considera la povertà un “problema di ordine pubblico”. Iannitti capovolge la narrazione dell’amministrazione e indica altre strade per intervenire sul problema (“la povertà non i poveri”). “Nessuna ordinanza per approntare un dormitorio pubblico per chi vive per strada, neanche quattro lire per ristrutturare e istallare dei bagni pubblici, e nemmeno un’azione per rafforzare i servizi sociali che si dovrebbero occupare di emarginazione e povertà”, scrive su Fb Iannitti che chiede il ritiro del provvedimento.

Una proposta accolta e rilanciata dal docente universitario Antonio Di Grado che prenderà la forma di un sit-in/bivacco lunedì sera in via Crociferi. “Crediamo che sia profondamente sbagliato e inutile affrontare il grave disagio sociale che vive una parte di cittadini esclusivamente come problema di ordine pubblico o di decoro urbano. O, addirittura, criminalizzare l’atteggiamento di chi consuma delle bevande senza essere seduto al tavolino di un locale, come se la stessa Movida notturna diventasse un avversario del decoro urbano”, scrivono gli attivisti.  “Catania non è solo la città del turismo o degli esercenti commerciali e non saranno le sanzioni amministrative a chi è nulla tenente o gli allontanamenti dal centro delle persone senza fissa dimora a rendere la città più sicura o a migliorare le condizioni di chi vive in assoluta povertà e solitudine”.

Scritto da Roberta Fuschi


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