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Catania. Istituto “V. Bellini”, l’edificio cade a pezzi ma si entra tutti i giorni

Abbiamo fatto un giro fra i corridoi e gli interni dell’edificio che a Catania ospita l’Istituto Musicale “Vincenzo Bellini”, ed abbiamo scoperto una sorta di  istituto parallelo, come dimostrano le foto qui pubblicate, foto che si rispecchiano esattamente nella nota di Graziano D’Urso, rappresentante degli Studenti:  ” L’Istituto, situato in via Istituto Sacro Cuore a Catania, è pervaso da umidità, in molte parti dell’istituto i muri sono scrostati e le mattonelle del pavimento divelte. Alcuni ambienti sono completamente inutilizzabili per lo stato di abbandono, con presenza anche di cicche di sigarette, muffa e talvolta sporcizia. L’idea è quella di un edificio decadente allo stato di abbandono, eppure si svolgono regolarmente lezioni ed esami. Nei bagni o manca l’acqua, o manca carta igienica, o la carta per le mani ed il sapone. Le scale secondarie sono veri e propri labirinti abbandonati. E tra i pianoforti logori e  scordati, le maniglie delle porte staccate, i termosifoni quasi sempre spenti anche in pieno inverno, l’assenza totale di climatizzazione, sembra di stare nel quarto mondo, e non nella più alta istituzione accademica musicale della Città di Vincenzo Bellini”.

Alle nostre foto e alla nota di Graziano D’Urso non ci sarebbe nulla da aggiungere, ma  è il direttore amministrativo dell’Istituto “ad aggiungere” una sorta di decreto poliziesco alla Minniti-Salvini  nei confronti delle studentesse e degli studenti cui è vietato consumare qualsiasi tipologia  di cibo, mentre negli stessi locali dell’Istituto è attivo un distributore di cibo e bevande, “con previsione di sanzioni di carattere disciplinare per i trasgressori”. Ci manca solo il Daspo e il confino.

La risposta degli studenti non si è fatta attendere: “Al Presidente dell’Istituto  Musicale “V. Bellini” diss Catania, al Direttore dell’Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania, per conoscenza Al Dir. Amministrativo dell’Istituto Musicale “V. Bellini” di Catania.

Oggetto: Richiesta urgente di chiarimenti in merito alla Disposizione di Servizio prot. n. 1212/2019
Il sottoscritto Giovanni Catalano, Rappresentante degli Studenti in Consiglio Accademico, con la presente richiede chiarimenti in merito alla Disposizione di Servizio prot. n. 1212/2019 a firma del Direttore Amministrativo Rag. Sebastiano Blancato, concernente il divieto per gli studenti di consumazione di qualsiasi tipo di cibo all’interno di tutto il plesso dell’Istituto con previsione di sanzioni di carattere disciplinare per i trasgressori. Il sottoscritto ritiene che, nel merito della suddetta disposizione, sussistano le seguenti criticità:

– La disposizione riconosce a docenti e personale amministrativo il potere di elevare sanzioni di carattere disciplinare, in violazione dell’art. 6 comma 4 dello Statuto “Il Direttore è titolare dell’azione disciplinare nei confronti del personale docente e degli studenti”. Lo scrivente richiede che vengano forniti i riferimenti normativi (Decreti Direttoriali, Deliberazioni etc.) in cui venga autorizzato il Direttore Amministrativo a delegare ad altri soggetti la titolarità dell’azione disciplinare nei confronti degli studenti.

– Attualmente, non esiste in questo Istituto un Regolamento che disciplini le sanzioni di carattere disciplinare comminabili agli studenti, per cui ci si chiede a quali sanzioni potrebbero andare incontro i trasgressori.

– La disposizione prevede che non si possa consumare cibo “all’interno delle aule, dei corridoi e, comunque, all’interno di tutto il plesso dell’Istituto”. Lo scrivente fa notare che esiste un locale provvisto di distributori che erogano alimenti e bevande, anche calde e fornite in bicchieri non coperti (dunque non facilmente trasportabili all’esterno dell’Istituto), che per loro stessa natura sono in contrasto con le finalità di tale disposizione. Si richiedono altresì precisazioni sull’espressione “tutto il plesso dell’Istituto” dato che, con il termine “plesso”, nell’accezione particolare dell’ordinamento scolastico, si intendono comunemente le sedi di una scuola che, afferendo ad un circolo didattico, non siano però sede della direzione del circolo stesso. Cosa intende dunque il firmatario della disposizione con “tutto il plesso dell’Istituto”?

– La disposizione, così per come è stata posta e pubblicizzata tramite affissione sulla Bacheca, non è rivolta a tutti i soggetti che quotidianamente utilizzano i locali dell’Istituto, ma solo ad una specifica categoria: gli studenti. Tale impostazione è fortemente discriminatoria nei confronti di questa categoria che si ritrova l’unica, tra tutte le categorie di soggetti che utilizzano i locali dell’Istituto, a non poter consumare cibo. Oltretutto, dato che questa disposizione sembra essere stata scritta per arginare il precario stato dell’igiene e della pulizia dell’Istituto, riconoscendo negli studenti gli unici destinatari del provvedimento, sembra voler insinuare che tale precario stato igienico sia unicamente imputabile all’attività degli stessi. La disposizione assume così anche carattere infamante nei confronti della classe studentesca.

Lo scrivente pone infine una questione di metodo sul contenuto di tale disposizione. Il firmatario di tale disposizione non ha tenuto in nessuna considerazione l’attività svolta dalla Consulta degli Studenti che, in data 20 Marzo, ha organizzato un’Assemblea Generale degli Studenti nel corso della quale, tra i temi trattati, ha affrontato organicamente la questione dello stato di pulizia dell’Istituto. La Consulta ha provveduto ad informare gli studenti delle difficili condizioni economico-amministrative, interne ed esterne all’Istituto, che hanno condotto lo stesso alle precarie condizioni igieniche in cui si trova.

Spiegando con accuratezza i fatti, la Consulta ha evitato che tali situazioni igieniche inducessero il corpo studentesco ad un più che motivato stato di agitazione che si sarebbe rivoltato anche contro gli organi dirigenziali e amministrativi dell’Istituto, situazione tutt’altro che ipotetica data la gravità della situazione. Il corpo studentesco si è invece dimostrato estremamente sensibile all’argomento, proponendo addirittura collaborazioni da parte degli studenti stessi alle attività di pulizia ordinaria e straordinaria dell’Istituto, attività che la Consulta stava già iniziando a coordinare.

Tale provvedimento intimidatorio nei toni, discriminante ed infamante nei contenuti, non fa altro che alimentare uno stato di tensione generale che è già presente negli animi di tutti e che vanifica qualunque tentativo di partecipazione costruttiva degli studenti alla risoluzione dei numerosi e gravi problemi che affliggono l’Istituto; problemi di cui gli studenti – a questo punto sembra utile ricordarlo – non sono in alcuna misura responsabili ma di cui pagano le conseguenze quotidianamente.

Chiedo dunque formalmente al Presidente e al Direttore che venga fornita al corpo studentesco una risposta tempestiva a questi ed ai molti altri interrogativi che tale provvedimento ha fatto e farà sorgere, auspicando un suo annullamento contestuale, nel tentativo di ripristinare un clima di collaborazione generale che, in tali condizioni, il sottoscritto, in qualità di Rappresentante degli studenti, non si sente più di poter promuovere“.

In questo luogo di grande respiro culturale, la passata gestione amministrativa e politica dell’Istituto, che ha visto collusi i sindacati gialli CGIL CISL UIL, ha massacrato le lavoratrici e i lavoratori precari del comparto pulizie e vigilanza non armata. Amministrazione che è stata travolta da una bufera giudiziaria per una vasta tipologia di reati penali.

Ma la bufera giudiziaria non è bastata per mettere a nudo  una struttura che dovrebbe essere immediatamente visionata e verificata dai Vigili del fuoco. È possibile che le studentesse e gli studenti, le lavoratrici e i lavoratori, i visitatori  debbano mettere in pericolo la propria incolumità fisica?
Intanto, fra calcinacci e wc otturati, c’è il provvedimento poliziesco del direttore amministrativo, l’ennesima nota stonata. Povero Vincenzo Bellini.

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