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Pisa. Il “non benvenuto” a Mattarella

Venerdì 1 Dicembre ’17 un forte e combattivo presidio ha atteso l’arrivo a Pisa del Presidente della Repubblica Mattarella e della Ministra dell’Istruzione Fedeli.

Promosso dalla piattaforma Sociale Eurostop di Pisa e dai precari del CNR / USB in lotta, il presidio ha visto anche la partecipazione di migranti, lavoratori Piaggio, pensionati, disoccupati e precari di altri settori pubblici e privati.

Caratterizzata soprattutto dalla presenza rumorosa e combattiva dei precari del CNR, da oltre 40 giorni in occupazione nella sede di Via Moruzzi, la mobilitazione ha evidenziato, attraverso slogan, cartelli, volantini e interventi, l’ipocrisia e la doppiezza di un sistema politico e del sindacalismo cgilcisluil che in queste settimane si è “stracciato le vesti” per la stabilizzazione dei precari e che ora si accoda al recentissimo voto al Senato, che con un emendamento approvato all’interno della Legge di Bilancio intende stabilizzare solo 2.000 precari sugli 8.800 esistenti nell’Ente, numero che – come scrivono in un loro comunicato i precari CNR – è vincolato al cofinanziamento da parte degli Enti Pubblici di Ricerca di almeno il 50%, con l’ulteriore rischio di dimezzare o perfino annullare l’impegno di spesa del governo.

In questo clima è ovvia la disillusione e la rabbia di chi in queste settimane si è visto arrivare all’occupazione il Sindaco del PD Filippeschi, vari consiglieri comunali di destra e di “sinistra”, l’intero Consiglio Comunale, a promettere un impegno che non si è visto né in Parlamento, tantomeno al presidio, dove nemmeno un rappresentante del consiglio comunale di Pisa ha messo piede.

L’arrivo della ministra Fedeli ha ulteriormente acceso gli animi del presidio, dal quale è partito unanime il grido di “Vergogna”, contro una ex dirigente Cgil oggi impegnata a continuare l’opera di distruzione del sistema di istruzione pubblica, anche attraverso vergognosi aumenti salariali per dirigenti scolastici e dell’Istruzione.

Inutile infine l’attesa dei precari CNR di essere ricevuti da Mattarella per consegnare una lettera sulla loro condizione lavorativa. Il Presidente di “tutti gli italiani” si è rivelato per quel che è realmente: il Presidente di tutti gli imprenditori, dei manager, dei venditori di armi e, soprattutto, dei governi Renzi – Gentiloni, ai quali ha sempre garantito totale copertura.

Molte altre sono state le rivendicazioni espresse in quella piazza, dei tanti richiedenti asilo presenti contro il lavoro “volontario” imposto dal Comune di Pisa attraverso una convenzione  con la Croce Rossa, ai lavoratori Piaggio in lotta contro i prossimi licenziamenti di massa a causa di “Industria 4.0”, alla quale è possibile rispondere solo con il dimezzamento dell’orario di lavoro a parità di salario, sino ai pensionati, contro l’attacco sistematico alla previdenza.

Il presidio è stato un importante segnale di ricomposizione politica, di un fronte di lotte che ha bisogno di coordinarsi e di avere respiro generale, contro le politiche locali, nazionali e dell’Unione Europea che, come evidenziato dall’intervento di un rappresentante di Eurostop Pisa, attende al varco di maggio 2018 il governo che uscirà dalle urne, per ulteriori tagli al welfare, nuove privatizzazioni, aumento della precarietà.

Contro questi poteri forti non basta “resistere”, chiedendo il “massimo sindacale”. L’unica strada possibile è la ricomposizione delle lotte e l’apertura di una fase di conflitto politico per la rottura delle compatibilità imposte dall’Unione Europea. Occorre progettare e lottare per una alternativa di sistema. Per questo è nata la Piattaforma Sociale Eurostop .

 

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