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Pisa. Intervista a Manuela Grifoni, candidata di Potere al Popolo

Emanuela Grifoni è una ricercatrice precaria nel settore dei Beni Culturali, residente a Pisa da 6 anni. Negli ultimi 3 mesi ha preso parte attiva alla vertenza nazionale per la stabilizzazione dei precari storici negli Enti Pubblici di Ricerca, sfociata nell’occupazione di un’aula dell’Area della Ricerca del CNR di Pisa. Internazionalista, attivista di Eurostop e delegata sindacale USB per la Ricerca, ha partecipato al Terzo Congresso dei giovani lavoratori della Federazione Sindacale Mondiale. In città è attiva nello ‘sportello migranti’ dell’USB, nelle mobilitazioni contro la guerra e a sostegno del popolo palestinese.

1) Quali sono i punti di forza del vostro programma? 

La centralità del tema del lavoro, la salvaguardia dello stato sociale e i principi di solidarietà e mutualismo tra i soggetti deboli del nostro blocco sociale. I nostri candidati sono stati scelti tra lavoratori, pensionati, precari, disoccupati, militanti politici e sindacali proposti nelle assemblee territoriali. I primi 2 punti del nostro programma sono: la difesa della Costituzione e la rottura dell’Unione Europea dei trattati. Ogni lotta per la difesa e il rilancio dei nostri diritti avrà successo infatti solo se romperà la logica dei trattati imposti dall’UE.

2) Quali sono le primarie problematiche di Pisa e provincia che vorrebbe portare all’attenzione del Parlamento?

L’aumento esponenziale della povertà tra i lavoratori dipendenti, i pensionati e i giovani. La precarietà diffusa nei settori di lavoro pubblico come l’Università e la Ricerca (CNR) e nel lavoro privato con le logiche dei subappalti al massimo ribasso. La prospettiva di un ulteriore aumento della disoccupazione di massa a causa del piano Industria 4.0 che nella Piaggio di Pontedera andrà a sostituire migliaia di posti di lavoro. L’emergenza abitativa a fronte di 4.000 alloggi sfitti e di centinaia di case popolari non assegnate. Le difficoltà sempre maggiore ad essere curati attraverso il sistema sanitario locale, a causa dei tagli imposti dalla giunta regionale.

3) Quali sono invece le potenzialità da sviluppare?

Occorre rimettere al centro gli interessi delle maggioranze, attraverso il rilancio dell’intervento pubblico che valorizzi l’immenso patrimonio culturale pisano oggi in svendita o abbandonato. E’ necessario rompere i patti di stabilità imposti alle amministrazioni locali da parte dell’UE e utilizzare fondi pubblici per lo sviluppo del turismo popolare, per il rilancio dell’edilizia pubblica, per la reinternalizzazione dei servizi dati in mano a privati, per la ripubblicizzazione dell’aeroporto Galileo Galilei, del sistema dell’igiene urbana e dei trasporti. Per fare tutto questo sarà indispensabile sviluppare al massimo il protagonismo popolare e collettivo.

4) Perché in definitiva un elettore dovrebbe votarla?

Non chiedo all’elettore di votare me, ma un progetto politico che propone un profondo cambiamento, verso un modello economico e sociale che metta al centro gli interessi di lavoratori, giovani, disoccupati, dei vecchi e nuovi poveri, vittime degli attacchi di governi nazionali che hanno finora accettato l’estenuante austerità imposta dall’UE. Il capitalismo sta dimostrando l’incapacità di rispondere ai bisogni delle grandi maggioranze, riproponendo guerre e barbarie. Potere al Popolo propone una prospettiva di mutualismo e solidarietà, per questo il voto a questa lista popolare è la scelta giusta che gli sfruttati hanno l’occasione di poter fare il prossimo 4 marzo.

da PisaToday.it

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