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Pisa. 5 novembre di lotta operaia, un salto di qualità per Potere al Popolo

Dalle 5 del mattino alle 19 la sera di martedì 5 novembre le compagne e i compagni di Potere al Popolo! Pisa sono stati al fianco dei lavoratori in lotta nel settore dell’Igiene Ambientale e alla Piaggio di Pontedera. Per i lavoratori dell’Igiene Ambientale, e nello specifico per le tre ditte appaltatrici di Geofor: AVR, ATI e GEECO, è stata una giornata esaltante, grazie alla massiccia partecipazione (oltre il 90%) dei dipendenti allo sciopero indetto dall’USB, unico sindacato conflittuale e maggiormente rappresentativo in quelle aziende.
A differenza di altri momenti nei quali abbiamo affiancato le lotte operaie in corso sui nostri territori, in questa giornata abbiamo proposto l’unificazione delle due vertenze, attraverso una manifestazione pomeridiana di fronte al Comune di Pisa, che ha visto una massiccia partecipazione dei lavoratori.


La fiducia conquistata in oltre un anno di internità alle specifiche dinamiche di quei conflitti, ci ha permesso di determinare un momento di unità di classe, sempre più raro nello scenario locale e nazionale del conflitto tra padroni e lavoratori, e di proporre alcuni elementi di linea politica in grado di indicare una prospettiva generale alle vertenze specifiche, spesso paralizzate da compatibilità economiche che le soffocano, prodotte dalla gestione padronale della crisi sistemica del capitalismo, attraverso i dogmi delle regole di mercato e i diktat dell’Unione Europea, veicolati dalle leggi antioperaie dei governi e dalla miriade di accordi capestro firmati da CGIL CISL UIL.


Lo stiamo vedendo in questi giorni all’Ilva di Taranto, dove solo scelte politiche radicali come la nazionalizzazione dell’acciaieria potranno dare un futuro ad una azienda strategica per l’economia nazionale e continentale. Stessa situazione per Alitalia, Autostrade, Whirpool, per il sistema ferroviario e dei trasporti pubblici.


I casi di crisi aziendali dove l’intervento dello Stato potrebbe essere risolutivo sono centinaia. In gioco ci sono decine di migliaia di posti di lavoro e l’economia di un paese senza alcun piano industriale, a causa di precise scelte economiche e politiche dell’Unione Europea, veicolate da tutti i governi nazionali che si sono susseguiti in questi anni in Italia.
Sui nostri territori la vertenza dell’Igiene Ambientale, così come quella della Piaggio incarnano tutte le storture prodotte dalle politiche europee, governative e padronali.
Privatizzazione dei servizi pubblici essenziali, peggioramento delle condizioni di lavoro in termini contrattuali e salariali, perdita di diritti e di sicurezza sul lavoro, peggioramento del servizio e aumenti delle tariffe per gli utenti


Nel settore privato aziende gestite da speculatori finanziari come Colaninno, che utilizzano tutte le leggi antioperaie varate in questi anni, aumentando la precarietà e l’insicurezza per tutti i lavoratori, utilizzando le normative nazionali ed europee che sostengono le imprese attraverso ammortizzatori sociali, finanziamenti a pioggia, sconti fiscali, facilitazioni alla delocalizzazione delle produzioni in paesi dove la mano d’opera e le materie prime costano meno.


Di fronte a questo continuo attacco alle condizioni di vita e di dignità dei lavoratori la lotta sindacale è fondamentale ma insufficiente per risolvere alla radice i problemi che affliggono le maggioranze. Occorre unire alle tante vertenze sparse in tutto il paese e sui nostri territori un programma politico che indichi soluzioni radicali ai mali prodotti dal capitalismo e dalle logiche mercantiliste.


Contro l’arroganza degli amministratori della Geofor e di tante aziende a controllo pubblico, create ad arte per privatizzare i servizi essenziali, i lavoratori organizzati da sindacati conflittuali rispondono con la lotta e la rivendicazione dei propri diritti, ma nel contempo occorre unire alla vertenza una prospettiva di cambiamento profondo delle regole del gioco.
In due anni i lavoratori delle ditte in appalto Geofor hanno promosso 12 scioperi, portando all’attenzione dell’opinione pubblica una situazione lavorativa insostenibile, fatta di supersfruttamento, mezzi di lavoro fatiscenti e pericolosi, ambienti di lavoro insalubri, vere e proprie truffe da parte dell’azienda, un salario più basso di 350 euro rispetto agli altri lavoratori del settore, nonostante esercitino le stesse mansioni.


Una condizione determinata dalle politiche di privatizzazione ed esternalizzazione dei servizi, che ha creato un complesso sistema di subappalti con conseguente giungla contrattuale, portando ad un maggiore sfruttamento della mano d’opera, ad un aumento degli infortuni sul lavoro, ad un peggioramento dei servizi e ad un aumento dei costi per l’utenza.


La privatizzazione è stata un disastro per lavoratori e utenti, per questo Potere al Popolo si batte per la completa ripubblicizzazione e reinternalizzazione di tutti i servizi di igiene ambientale, più in generale di tutti i servizi sociali essenziali privatizzati o in fase di privattizzazione, come la sanità, la scuola, i trasporti, le telecomunicazioni.
Nello specifico dell’igiene ambientale, devono essere le Regioni ed i Comuni ad assumersi l’onere di controllare il processo di gestione e in/formazione sociale sulla centralità del ciclo dei rifiuti, creando
• processi formativi negli istituti scolastici di ogni ordine e grado, ma anche nei luoghi di lavoro e nei quartieri, per far cambiare stile di vita alla popolazione, disincentivando la logica consumistica a favore dell’acquisto e dell’uso corretto dei prodotti, della drastica diminuzione all’origine di rifiuti e del successivo smaltimento degli stessi.
gestendo
• la reinternalizzazione di tutti i servizi di igiene ambientale, attraverso l’assunzione di tutto il personale delle ditte in appalto
• l’aumento degli organici
• l’adeguamento normativo e contrattuale ai massimi livelli salariali e di diritti riscontrabili a livello europeo
• il rispetto dei massimi livelli antinfortunistici e ambientali, dentro i posti di lavoro e durante tutto il processo lavorativo
• il continuo adeguamento dei mezzi di lavoro ai massimi standard europei
Sulla Piaggio di Pontedera.


Se sommiamo i profitti estorti con lo sfruttamento della mano d’opera, gli ammortizzatori sociali, i lauti contributi pubblici nazionali ed europei, il sostegno infrastrutturale delle amministrazioni locali, ci troviamo di fronte ad una azienda privata che specula e si regge sulle risorse pubbliche e del lavoro, sul modello della vecchia Fiat e di tante altre industrie parassitarie italiane.


Nonostante questo enorme accumulo di risorse, siamo di fronte ad una azienda che mantiene un comportamento indifferente e nemico del benessere sociale, in contraddizione stridente con l’Art. 41 della Costituzione italiana, che recita “L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali”. Il prodotto di questo processo di ristrutturazione “assistito” dal denaro pubblico è un aumento vertiginoso dei profitti per gli azionisti Piaggio a discapito degli operai e del territorio circostante, a rischio desertificazione industriale.

Sulla base di questo principio costituzionale i governi nazionali, regionali e locali devono condizionare i finanziamenti per lo sviluppo delle aziende private al rispetto di alcune clausole sociali fondamentali:

1)L’incremento e non il licenziamento della mano d’opera
2) L’incremento dei salari e dei diritti sul lavoro, a partire da quello alla salute e alla sicurezza
3) La diminuzione dell’orario di lavoro a 30 ore settimanali
4) L’investimento in cicli produttivi rispettosi dell’ambiente
Per Potere al Popolo lo spirito dell’Art. 41 è la base di partenza non solo per denunciare le politiche industriali di Piaggio, ma per rilanciare un ciclo di lotte per la nazionalizzazione dei sistemi produttivi.
Se “l’iniziativa economica privata è libera….. di sfruttarci come lavoratori e contribuenti, per arricchire gli azionisti, licenziare migliaia di lavoratori e distruggere l’ambiente, allora siamo contro quella libertà!
La vera libertà sta nell’utilizzo delle enormi potenzialità della tecnologia e dell’automazione a favore delle maggioranze e del rispetto dell’ecosistema, e non di un sempre più ristretto gruppo di capitalisti che sta devastando il pianeta mettendo così in pericolo la sopravvivenza stessa del genere umano.

Di fronte ad un atteggiamento scientemente irresponsabile delle esigenze della società e dei territori, la prospettiva della nazionalizzazione di aziende come la Piaggio va considerata come una delle concrete ipotesi di soluzione alla falsa “crisi” che Colaninno ed i suoi simili agitano costantemente per continuare nelle loro politiche di sfruttamento e rapina di risorse pubbliche.

Queste alcune proposte programmatiche che caratterizzeranno l’intervento di Potere al Popolo! sui nostri territori e a livello regionale.

Potere al Popolo! Pisa
Via Bovio 50
poterealpopoloapisa@gmail.com
cell. 3347850026 – 3384014989

 

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