Menu

Foligno. La polizia “scheda” i comunisti, come nel ventennio

Nel pomeriggio del 26 settembre, due agenti di polizia si sono presentati nella sede del Partito Comunista di Foligno, dove i militanti erano intenti a realizzare striscioni per una manifestazione prevista per il prossimo 12 ottobre.

Alla responsabile locale del Fronte della Gioventù Comunista sarebbe stato chiesto dapprima di fornire il documento e successivamente intimato, di recarsi nei locali del commissariato per – testualmente – “il riconoscimento di alcuni militanti che mancano tra le persone già schedate nel sistema”.

In qualche modo  l’operazione, subito contestata dai vertici locali del Partito Comunista, formazione politica mai uscita dall’ambito dei movimenti cosiddetti di natura democratica e parlamentare, sembra riproporre tempi di frizione sociale con le Forze dell’Ordine che ormai solo alcune generazioni possono ricordare con chiarezza.

Il Partito Comunista nel denunciare l’accaduto, ha ulteriormente specificato in una nota odierna inviata alla stampa, “Lo riteniamo a tutti gli effetti un puro atto intimidatorio. Chiediamo che il Questore e al Prefetto forniscano immediate spiegazioni sull’accaduto. In particolare ci chiediamo per quale ragione agenti della polizia si sono recati in una sede di partito senza alcun mandato, intimando di presentarsi a fare riconoscimenti, intimazione anch’essa priva di qualsiasi mandato della procura. Chiediamo infine in virtù di quale legge i militanti comunisti siano schedati in quanto tali, prassi evidentemente contraria ai principi stabiliti nella Costituzione. Evidentemente queste sono le nuove disposizioni del Ministero dell’Interno oggi”.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

4 Commenti


  • Jorfida Enzo

    Si vede che erano gli unici ancora non schedati! Ben arrivati in uno degli armadi della vergogna!


  • Antonio Rotelli

    Spero abbiate provveduto a recarvi subito in procura a denunciare l’accaduto. È una vicenda che ha dell’assurdo. Non c’è ministro dell’interno che possa ordinare di procedere a una simile schedatura.


  • Laura Burreddu

    ma infatti, è da mo’ che le manifestazioni sono piene di fotografi-schedatori. Ed è previsto fin dal 2007, ma già dal 2001, chi è andato a Genova è stato schedato. Mi sembra una pagliacciata questa vicenda, tanto per far discutere di aria fritta. Già che la schedatura odierna è accessibile e ampliabile da datori di lavoro, nel servizio pubblico e privato. I primi a fare segnalazioni sono i sindacalisti stessi, e della CGIL. Provate a contestarne uno per credere. E per concludere, Minniti ha raddoppiato la lista dei “controllati”, ovviamente schedati, che sono passati da 25.000 circa , a 57.000. Quindi, di che stiamo parlando? Questa roba è frutto di trattati europei e sopra c’è la NATO, con contorno di polizia sovranazionale che ha sede…a Vicenza. Questo governo è solo più “trasparente”


  • paolo

    Mi sembra un provvedimento o un’operazione chiaramente contraria ai principi costituzionali ( libertà di movimento , espressione , di associazione , di politica , etc. )..Mi piacerebbe che lo facessero con i neonazisti , quelli di Casa Pound e simili…Ma si sa che gran parte della Polizia ( meno nell’Arma ) è chiaramente , specie dopo gli aumenti di stipendio e le nuove assunzioni , virata a destra….Basterebbe una denunzia ovunque fatta e si potrebbero avere risposte più certe..Purtroppo l’art. 21 della Cost. cozza , e da oltre 68 anni , con la XII° disp. finale della stessa Costituzione ( divieto di ricostituzione del disciolto partito fascista )…che praticamente è stato dichiarato inapplicabile se in conflitto con l’art. 21..Cost. La colpa è anche di voi comunisti.., bisogna avere il coraggio di ammetterlo !

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *