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Ravenna. Blocchiamo il traffico di armi nel porto!

Mercoledì 7 febbraio, ore 20.30
Sala Buzzi, via E. Berlinguer 11 – Ravenna

Assemblea pubblica: blocchiamo il traffico di armi nel porto di Ravenna
Fermiamo il massacro del popolo palestinese

Intervengono:
Potere al Popolo Emilia-Romagna
Josè Nivoi, Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali
Bassam Saleh, comunità palestinese
Abed Kisswany, comunità palestinese di Parma
UDAP – Unione Democratica Arabo-Palestinese
BDS (Boicotaggio Disinvestimento Sanzioni) Ravenna e Bologna

In allegato la locandina. Di seguito il comunicato completo di convocazione

Negli ultimi quattro mesi quasi 25.000 palestinesi sono stati massacrati dall’offensiva israeliana tra Gaza e i territori occupati della Cisgiordania, in un’operazione che la Corte Internazionale dell’Aja ha riconosciuto poter costituire atti di genocidio. Nonostante l’immensità e la spudoratezza dei crimini israeliani, i governi USA e della UE continuano a supportare e sostenere Israele.

A Ravenna come in altri porti passano navi cariche di armi e di morte, che vanno ad alimentare questo nuovo teatro di guerra aggiungendosi a quelli già precedentemente in corso: dall’Ucraina a, da anni, la guerra in Yemen che proprio sulla solidarietà alla Palestina sta vedendo l’apertura di un nuovo fronte che vede impegnato militarmente anche l’Italia con la missione nel Mar Rosso Aspides, lanciata dalla UE.
Lo scorso dicembre un partecipato presidio davanti all’Autorità Portuale di Ravenna gridava forte e chiaro che la città non voleva più essere testimone silenzioso di questo traffico di morte, protestando contro il passaggio di una nave della ZIM, compagnia navale israeliana che trasporta armi per l’offensiva.

Chiamiamo adesso un’assemblea cittadina per costruire insieme un boicottaggio attivo contro di armi nel porto di Ravenna, come è già successo in altri porti sia in Italia che nel mondo, per fermare il massacro del popolo palestinese, per combattere la spinta militarista e avventurista dei nostri governi che ci stanno trascinando verso una guerra totale.

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