DALLE LOTTE NELLE SCUOLE UNA NUOVA SPINTA CONTRO GUERRA E REPRESSIONE: 9 APRILE ASSEMBLEA CITTADINA!
ore 18 Palazzo D’Accursio
Le occupazioni delle scuole stanno ridando voce a tante studentesse e studenti che non vogliono più stare zitti in un periodo come questo: i venti di guerra soffiano sempre più forti con il riarmo e i progetti di difesa comune, mentre nel silenzio generale è ricominciato il genocidio del popolo palestinese con la rottura della tregua da parte israeliana. Dall’altra parte, il governo venerdì ha trasformato in decreto il DDL 1660 per intensificare la repressione contro ogni opposizione sociale, e la repressione è proprio quella che abbiamo visto in atto dopo l’occupazione del liceo Minghetti, con denunce e sanzioni disciplinari, in esecuzione della linea dura stabilita dal Ministro Valditara.
Studentesse e studenti non si sono fatti spaventare, ma hanno rilanciato continuando la lotta, con la giornata di sciopero di oggi, e ricevendo la solidarietà di quasi 15.000 firmatari.
Questa solidarietà deve diventare una forza che sostenga non solo le studentesse e gli studenti del Minghetti, ma di tutte le scuole in lotta e in occupazione in questi giorni, e che riesca a continuare a discutere e agitarsi sulle grandi questioni che sono riusciti a fare emergere: il rischio di guerra con il riarmo europeo, il genocidio in Palestina, l’emergenza climatica, e non da ultimo la stretta repressiva nelle scuole così come in tutta la società.
Il 4 aprile dopo lo sciopero del comparto della formazione ci siamo legati davanti alla Prefettura per chiedere il ritiro delle denunce e delle sanzioni disciplinari, siamo stati sgomberati e denunciati, le prime denunce a chi si oppone al decreto sicurezza. Il 6 aprile durante la manifestazione contro il riarmo e l’economia di guerra abbiamo chiesto di andare a parlare con la cittadinanza in piazza Nettuno, siamo stati bloccati e manganellati.
Per tutto questo ci vediamo mercoledì 9 aprile a Palazzo D’Accursio per un’assemblea cittadina, e invitiamo tutte le persone che sono state solidali con le studentesse e gli studenti in questi giorni per discutere e opporsi alla repressione e al clima di guerra che sta montando.
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