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Bologna. Convegno sul Decreto Sicurezza. “La repressione è necessaria alla guerra”

Domenica 25 Maggio convegno “La repressione necessaria alla guerra”. Inizio lavori ore 15.00 a Villa Paradiso, via Emilia 138, Bologna

A inizio Aprile il governo ha forzato il percorso dell’ex DDL 1660 approvandone delle parti in Consiglio dei Ministri, tagliando il percorso parlamentare.

Questo decreto chiude il cerchio: da un lato guerra esterna, che continuiamo a portare avanti con l’invio di armi in Ucraina, con il supporto politico e militare al genocidio di Israele contro il popolo palestinese, e ora anche con il piano di 800 miliardi di “Rearm Europe” e il progetto di “difesa comune”, ovvero il nuovo esercito europeo con cui vogliono portarci in guerra.
Sul fronte interno, vediamo inasprirsi l’economia di guerra e il massacro sociale, che porta alla guerra interna contro i poveri, contro i migranti, e soprattutto contro il dissenso, quello che organizziamo ogni giorno e quello che si potrebbe organizzare attorno a chi paga queste politiche, attorno a chi subisce il clima di guerra e caccia al nemico interno. Serve quindi che ogni problema sociale diventi problema di ordine pubblico.

Una linea politica, questa, che a Bologna è stata ampiamente anticipata dalla chiusura delle piazze con la scusa del Covid da parte di Merola – che introdusse anche il taser – e poi con la gestione congiunta dell’ordine pubblica col Patto Lepore-Piantedosi. Qui a Bologna sono nate le zone rosse, abbiamo visto i locali chiusi “per odore di cannabis nell’aria”, e la celere manganellare cittadine e cittadini che difendevano il verde pubblico al parco Don Bosco, e i giovani che manifestavano per chiedere giustizia per Ramy. Qua abbiamo avuto la censura di guerra contro gli spazi non allineati al pensiero di Lepore. Abbiamo visto una valanga di denunce contro i sindacalisti che organizzano i picchetti antisfratto, contro studentesse e studenti delle superiori per le occupazioni scolastiche, ulteriori denunce per chi manifestava in loro solidarietà, e negli ultimi giorni anche agli studenti universitari.

Il decreto sicurezza è in realtà un pacchetto repressione, ultimo passo di una stretta autoritaria che parte dalla Turco-Napolitano, passando per Minniti, Renzi, e arrivando ai vari decreti Conte-Salvini e Piantedosi, un lungo percorso portato avanti congiuntamente da governi di destra e di “sinistra” contro gli attivisti politici, ambientali, contro i migranti.

A Bologna ne discuteremo domenica 25 maggio con avvocati, giuristi ed esperti, e con chi ha portato avanti le lotte in città in questi anni. E lunedì 26 maggio – quando il testo tornerà in aula – saremo sotto la Prefettura per dire che questo decreto non passerà senza opposizioni politica e sociale!

E a livello nazionale, saremo presenti alla manifestazione a Roma il 31 maggio proprio contro il decreto sicurezza, e ancora il 21 giugno, contro il riarmo europeo e la difesa comune.

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