Inchiesta sul traffico militare nei porti italiani e sulle forme di resistenza
26 luglio – Ore 19:30 – Parco della Zucca all’interno di Isola Verde in festa!
Con Emiliano Palpacelli (PaP Bologna) e Rossana de Simone (Peacelink)
I porti dell’Adriatico diventano ogni giorno di più porti militari, l’industria della nostra regione diventa ogni giorno di più intrecciata alle filiere belliche. Come Potere al Popolo pensiamo che questo sia inaccettabile e contro la volontà della maggioranza della popolazione che non vuole lo scivolamento verso la guerra, che sia inutile dal punto di vista dell’occupazione e che sia pericoloso per la popolazione vivere a fianco di obiettivi militari e traffici di materiali pericolosi.
La riconversione bellica dei nostri territori però non è un destino ineluttabile: resistere è possibile come hanno dimostrato in questi mesi i portuali di Genova e di Salerno, i lavoratori dell’aeroporto di Montichiari che hanno rifiutato di lavorare ai carichi di armi, lavoratrici e lavoratori delle università che hanno boicottato gli accordi con Israele, le migliaia di cittadine e cittadini che hanno fatto pressione fino a rompere gli accordi tra la partecipata pubblica IREN e l’israeliana Mekorot.
È possibile e necessario costruire alleanze alternative al pilota automatico settato dall’alleanza tra USA, UE, Nato e Israele, per costruire piattaforme politiche utili come quella che abbiamo portato in piazza il 21 giugno a Piazza Vittorio a Roma con la manifestazione nazionale Disarmiamoli, con le soggettività politiche, sociali, sindacali, giovanili che rompono con le compatibilità, e soprattutto con le lavoratrici e i lavoratori, le cittadine e i cittadini che ogni giorno di più pagano il prezzo dell’economia di guerra.
Sabato 26 luglio – all’interno della nostra festa all’Isola Verde – discuteremo di tutto questo e di come organizzare la resistenza!
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