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Bologna. Passeggiata di quartiere in Pilastro

CASA
La vendita delle case popolari a privati e gli sfratti da parte della Regione Emilia Romagna e del Comune di Bologna hanno generato:
× povertà e malattia: senza casa non si può avere residenza, un contratto di lavoro e il medico di base
× dispersione scolastica: assenza o perdita di punto di riferimento stabile
× ricattabilità lavorativa e salariale: non avendo residenza vieni assunto in nero, con salari inesistenti
× emergenza sanitaria e sociale che interessa tutta la popolazione
Togliere la casa è disumano!
La battaglia per il diritto alla casa riguarda tutte e tutti noi. Vogliamo:
• Bloccare sfratti per insolvenza incolpevole (che si risolve dando lavoro e salari adeguati al carovita ormai fuori controllo), indigenza e/o malattia.
• Abrogare la normativa regionale che toglie la casa popolare a chi commette reati, poiché già sconta la pena giudiziaria e sarebbe una doppia pena
• Assegnare le migliaia di case popolari sfitte da anni e renderle abitabili (ACER sta lasciando marcire il nostro patrimonio di edilizia pubblica)
• Cessare qualsiasi iniziativa di vendita delle case popolari ad investitori privati.
• Provvedere al ripristino del già venduto con la costruzione di nuove case popolari
• Contrastare lo strozzinaggio del gestore ACER riguardo gli affitti ormai alle stelle
SALUTE
Il Comune di Bologna sceglie di investire 2 miliardi di euro per costruire il “Passante di mezzo”, ennesimo lavoro autostradale, ennesima “opera inutile” e dannosa e che ci ammazzerà di inquinamento e massacrerà ancor di più l’ambiente peggiorando ancor di più il cambiamento climatico.
Bologna non vuole il Passante: si deve investire sulla ferrovia!
LAVORO
Guerra, pandemia, crisi aziendali, salari bassi: il carovita su bollette di luce e gas, benzina e beni di prima necessità si unisce ai prezzi già elevati di trasporti e cure mediche. Noi non possiamo più pagare ma in Parlamento pensano solo a votare 13 miliardi di spese militari e a Bologna ACER e Comune a eseguire gli sfratti.
Non mancano i lavoratori: mancano i diritti e le paghe dignitose! Basta lavoro povero! Basta lavoro in nero! Vogliamo un salario minimo di 10€ l’ora!l
da Piazza Giuseppe Lipparini
ore 18

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