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Bologna. Se ci chiudete serve il reddito per vivere. Manifestazione

PRESIDIO GIOVEDÌ 29 ORE 18.30 PIAZZA DEL NETTUNO
Il grido di rabbia partito da Napoli è sacrosanto: se interrompono le attività di ristorazione, se vietano gli spettacoli, se chiudono le palestre, se fermano un pezzo di paese devono usare le risorse che hanno per permetterci di vivere.
Lo si chiami reddito di emergenza, sussidio Covid o altro devono dare i soldi per vivere. Se servono risorse le dobbiamo trovare e prendere da chi in questo periodo si è arricchito ancora, perché anche nella pandemia non siamo tutti uguali.

Se sono in cassa integrazione, se i servizi e le attività in cui lavoro chiudono, se vengono sospesi o ridotti, se lavoro in un bar o in un ristorante, se sono una guida turistica, se lavoro in una mensa o in un albergo, se sono stato costretto ad aprire una Partita IVA o una piccola attività, se lavoro nello sport o nello spettacolo, se vivo alla giornata di lavoretto in lavoretto, è normale che abbia finito i soldi. Qualcuno ha preso i 600 euro, qualcun altro aspetta ancora la cassa integrazione di maggio, altri niente.
Ma non è andata male a tutti, ci sono interi settori industriali che hanno tirato e guadagnato in questi mesi. Provatelo a chiedere ad Amazon, per esempio, quanto ha guadagnato il mondo del commercio on line in questo periodo.
Chi è al governo deve smetterla di far finta di non vedere quali sono le cose concrete da fare e affrontare con decisione la realtà, utilizzando tutte le risorse a disposizione per fare tre cose urgenti e fondamentali:
1. Misure economiche di protezione effettiva di tutta la popolazione, un reddito che copra tutta la fase della crisi e della emergenza sanitaria.
2. Lockdown veri, capaci di isolare e sconfiggere il virus, senza continuare a subire le pressioni di Confindustria che tiene in ostaggio il paese perché le fabbriche devono continuare a produrre.
3. Mezzi e personale nella sanità pubblica sufficienti a far fronte all’emergenza pandemica e a dare la certezza che tutti avremo la possibilità di essere curati.
Servirà tassare i grandi patrimoni per avere le risorse di cui c’è bisogno? Dovremo chiedere qualche sacrificio alla parte ricca del paese per consentire a tutti di vivere? Comprare qualche aereo da guerra in meno? È una questione di giustizia e di civiltà.
La gente di Napoli scende in piazza e lancia un grido a tutti noi. È giusto raccoglierlo. È giusto non lasciarla sola. Le loro ragioni sono le nostre: per questo invitiamo tutti e tutte ad una prima mobilitazione in contemporanea con la manifestazione di Napoli indetta per giovedì 29 ottobre.
Sanità pubblica e reddito per tutti.
Federazione del Sociale USB Bologna

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