Concentramento in Piazza dell’Unità, ore 10.30.
Dai primi giorni di Maggio l’Emilia-Romagna è stata colpita da due alluvioni, da subito abbiamo attivato la solidarietà attiva verso le persone e i territori che sono stati colpiti in maniera peggiore. Da settimane ogni giorno centinaia di volontarie e volontari soccorrono come possono le centinaia di miglia di persone alluvionate. Ancora mentre scriviamo ci sono paesi come Conselice in cui non è possibile intervenire perché l’acqua è ancora alta un metro, mentre il lavoro per liberare dal fango case, cantine e magazzini durerà settimane se non mesi.
Abbiamo sempre pensato che solidarietà fa rima con lotta: mentre aiutiamo le persone non stiamo zitti di fronte alla passerella infinita dei responsabili di questo disastro. Da Bonaccini e la sue ex vice Elly Schlein che hanno promosso un modello di sviluppo inquinante e cementificatore – basta nominare solo il Passante di Mezzo! – al governo nazionale che ha condiviso tutte le scelte, fino a Ursula Von Der Leyen che sorvola in elicottero le province della Romagna mentre classifica come “carbon neutral” le produzioni di armi. E tutti insieme lavorano all’escalation militare che produce devastazione e spese assurde mentre ai nostri territori restano le briciole.
Le alluvioni di maggio hanno fatto fin’ora 17 morti, danni per miliardi e miliardi di euro, una perdita infinita di beni, attività, ricordi, luoghi naturali, beni culturali. E mentre siamo e resteremo con le mani nel fango, pensiamo che bisogna dare un segnale forte e chiaro. Vogliamo farlo con una manifestazione il 2 Giugno, che una volta era la festa della Repubblica e adesso è stata trasformata nella festa della guerra.
Una manifestazione per esigere verità e giustizia, per 17 persone che sono morte mentre il governo regionale e quello nazionale ancora minimizzavano e reagivano con lentezza disarmante: dov’è la mobilitazione della protezione civile di tutta Italia come successo in altri disastri della stessa portata? Dov’è la mobilitazione del genio militare?
Una manifestazione per esigere verità e giustizia, per 17 persone che sono morte mentre il governo regionale e quello nazionale ancora minimizzavano e reagivano con lentezza disarmante: dov’è la mobilitazione della protezione civile di tutta Italia come successo in altri disastri della stessa portata? Dov’è la mobilitazione del genio militare?
Una manifestazione per non far dimenticare che le alluvioni non finiscono quando finiscono i titoli dei giornali: le vite delle persone sono spezzate, le attività lavorative in ginocchio e, mentre si litiga su chi sarà il commissario straordinario si vede già un orizzonte in cui i soliti noti si mangiano i soldi della ricostruzione mentre i territori più periferici come l’appennino sono già lasciati a sé stessi perché tirano meno PIL e meno voti!
Una manifestazione per dire che le gambe e le braccia della solidarietà non si stanno muovendo per far tornare tutto come prima, per tornare al cemento della logistica e allo sfruttamento del lavoro, per tornare ai rigassificatori e alle autostrade da 18 corsie! Le gambe e le braccia della solidarietà accusano i responsabili politici ed economici di questo disastro!
Il 2 giugno ci vediamo in piazza, per portare la voce dei quartieri popolari e dei territori periferici fin sotto i palazzi del potere!
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