Art. 21 della Costituzione. Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure. Si può procedere a sequestro soltanto per atto motivato dell’autorità giudiziaria.
L’arte nella sua totalità è universale, trascende dalla propaganda, ogni forma di censura è l’espressione violenta di ogni regime.
Come mai fa cosi paura questo film?
Il film denuncia la censura, lo stravolgimento della realtà, la propaganda a senso unico, la cancellazione della Storia, la denigrazione dei Testimoni della Verità. Per questo fa paura, apre il vaso di Pandora. Ed è proprio per questo che viene censurato, stravolto, denigrato perché denuncia che “il re è nudo”.
Il Testimone è un’opera cinematografica che è stata proiettata per la prima volta in Italia, a Roma, il 22 ottobre 2023 e, ad oggi, solo attraverso circuiti alternativi, in piccole salette noleggiate, su iniziativa del Comitato Italiano per il Donbass, con ostacoli e impedimenti di ogni tipo, cosi facendo si è riusciti a superare la barriera censoria, le pressioni politiche bipartisan, la censura e il divieto di proiezione nelle sedi istituzionali.
A questi ostacoli si aggiungono i dispacci di regime che si sentono in dovere di sottolineare il ” flop della propaganda anti ucraina” a volte parlando di un documentario, a volte di un lungometraggio, molto raramente di un film.
Il Testimone” è stato prodotto col patrocinio del Ministero della Cultura Russo, in russo e in inglese, sottotitolato in italiano, è, appunto, un film, una storia inventata, che spinge alla riflessione, al confronto, che spinge al dibattito, che introduce in ogni individuo la possibilità di riflettere su quello che sta succedendo attorno a noi.
Non è un film violento, non concede spazi alla cruda realtà dell’orrore e della violenza inutile, inspiegabile, ingiustificabile, com’è la violenza della guerra.
Il film viene considerato propagandistico e “pro-russo”, “putiniano”, insomma una sorta di male assoluto.
Come CentroSociale28maggio organizzatori dell’evento dichiariamo che Il film non è vietato dalla legge italiana. Non ci risulta che il nostro Paese sia ufficialmente in guerra con la Russia. Tutti noi abbiamo il diritto di informarci scegliendo le fonti, piaccia o meno a chi ha creato un clima di caccia alle streghe finalizzato a imporre un pensiero unico e unico punto di vista, ignorando e censurando tutti gli altri, con grave lesione della libertà di informazione e di espressione garantita dall’art. 21 della Costituzione.
Questo atteggiamento censorio è del tutto funzionale e finalizzato a evitare di trovare una soluzione negoziale a questa guerra, guerra nella quale il popolo ucraino è diventato vittima sacrificale di ben altri interessi dettati dagli USA e dalla NATO.
La scelta che abbiamo fatto è quella di dare voce anche a chi dice che in Ucraina vige un regime autoritario, che ha rivalutato personaggi complici del nazismo come Stepan Bandera, mentre il regime nato dal colpo di stato di Piazza Maidan del 2014 ha messo fuori legge 16 partiti, chiuso giornali, emittenti, sedi sindacali. La “SBU” (Servizio Segreto Ucraino) persegue ogni reato ritenuto di semplice opinione, praticando sevizie e torture sugli oppositori; non abbiamo sentito da parte di alcun media e istituzioni italiane dire una sola parola su questi fatti, sulla repressione che avviene in Ucraina.
In uno stato che non è di guerra ma è come se lo fosse, si ripete la stessa logica liberticida in un contesto in cui non è più possibile contestare o anche solo criticare, documentandosi da altre fonti che non siano quelle del pensiero unico.
L’atto liberticida e antidemocratico di tutti coloro che si prodigano a reprimere ogni forma di comunicazione, costituisce un pericoloso precedente, che sottrae il diritto di libera scelta e libera espressione.
Pertanto ci appelliamo a tutte le forze democratiche e Antifasciste perche’ esprimano tutto il nostro sdegno a questa manovra di regime. Per queste ragioni Invitiamo tutti/e a partecipare sabato 24 al CentroSociale28 maggio di Rovato alla visione del Testimone impedendo a chiunque di toglierci la liberta di poter scegliere e esprimere le nostre opinioni.
Invitiamo dunque tutti alla mobilitazione sul tema della censura di guerra, che dall’Ucraina alla Palestina viene imposta da governi scellerati e da cricche bipartisan che non ci rappresentano.
Le Compagne e i Compagni del CentroSociale28maggio
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