Mercoledì 28 febbraio a Cremona
incontro pubblico con Zerocalcare e i lavoratori della Prosus in lotta da 4 mesi per il posto di lavoro:
la vertenza
la battaglia culturale
la comunicazione
e la censura mediatica delle lotte.
I lavoratori Prosus sono in lotta da quattro mesi, nel mese di ottobre, infatti, l’azienda decideva di procedere ad una ristrutturazione rivolta alla vendita dei suoi siti, compreso quello di Vescovato
A gestire l’operazione per conto di un pool di banche, una manager specializzata che si era già fatta conoscere nella ristrutturazione di Tele Cinco.
La prima mossa dei padroni è stata la chiusura dei contratti con le ditte di appalto, licenziamenti mascherati che hanno colpito lavoratori impegnati da oltre 10 anni in Prosus.
Il business della Prosus azienda storica e leader nel settore alimentare, vale diverse decine di milioni che fanno gola agli speculatori di turno, un affare che però non tiene conto del futuro dei lavoratori e delle loro famiglie.
La lotta dei lavoratori della Prosus va raccontata e vissuta per la fratellanza e la solidarietà che è capace di esprime la moderna classe operaia .
I primi ad essere licenziati e oggi sgomberati sono i lavoratori diretti a tempo indeterminato che si sono fatti avanti per difendere i loro compagni delle ditte degli appalti chiusi dalla Prosus lo scorso dicembre.
Quattro mesi di lotta e occupazione, con il Presidio solidale fuori dai cancelli tenuto dalla comunità indiana e dall’USB. Quattro mesi in cui l’azienda ha sistematicamente ignorato il confronto con l’USB.
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