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Emilia-Romagna. Combattiamo l’epidemia della precarietà

FASE 2 IN EMILIA-ROMAGNA
COMBATTIAMO L’EPIDEMIA DELLA PRECARIETÀ
giovedì 7 maggio, ore 20.30
diretta facebook sulla pagina di Potere al Popolo Emilia-Romanga

Introduce: Chiara Pollio, coordinatrice nazionale di Potere al Popolo

Intevengono:

Simone Fana autore di “Basta salari da fame”
⭕️ Il lavoro povero come architrave di un’economia

Giovanni Iozzoli, autore di “L’Alfasuin”
⭕️ Lo sfruttamento dietro la vetrina delle city of food

Massimo Manzoli – Consigliere Comunale Ravenna, consigliere di Ravenna in Comune
⭕️ Mafie e caporalato nel sistema regionale

Marco Caravita, contadino di CampiAperti – Associazione per la Sovranità Alimentare
⭕️ Agrobusiness e percorsi di sovranità alimentare sotto i riflettori della pandemia

Anna Maurizi, attivista di Mai più sfruttamento stagionale
⭕️ Lottare e organizzarsi è possibile

La fase 2 si apre ufficialmente, e lo fa portandosi dietro il carico di problemi che l’epidemia ha innescato nei mesi scorsi, problemi che erano già tutti sul piatto e che siamo facili profeti a dire che non faranno che acuirsi nella lunga e paludosa fase appena iniziata. Le casse pubbliche coi rubinetti aperti a metà come disposto da vincoli nazionali ed europei, l’assenza di una pianificazione e la concorrenza tra regioni, la voracità di un padronato criminale, un welfare insufficiente in una società gravida di disuguaglianze, la stretta autoritaria per prevenire qualsiasi forma di conflitto: sono questi i semi nocivi che già da tempo erano impiantati anche in Emilia Romagna e sulle cui conseguenze per il prossimo futuro ci siamo confrontati nella grande conferenza telematica di Fase 2 in ER: fermiamo Confindustria e Autonomia Differenziata.

Le nostre classi dirigenti si stanno attrezzando per sostenere il futuro che verrà senza perdere i propri margini di profitto e le proprie sacche di potere, e da Conte a Bonomi, da Bonaccini a Ferrari, con le porte spalancate dai sindacati confederali è stata già promessa un’agenda riformatrice di cui a pagare le spese saranno i lavoratori e chi a un lavoro non riuscirà più ad accedere. Il picco epidemico ha pesato maggiormente su tutti quei lavoratori per cui senza adeguate protezioni dal contagio la produzione non si è mai fermata (non solo nei settori definiti strategici, ma anche in quelle 200 mila aziende che sul territorio nazionale hanno proceduto come se nulla fosse depositando una semplice domanda di deroga, di cui quasi 35 mila nella sola Emilia Romagna), e intanto nelle nostre periferie iniziava a covare il disagio di una massa enorme di lavoratori precari e instabili ai margini del ciclo produttivo, con ancora meno tutele, diritti e salario. Una fetta enorme del mondo del lavoro anche nella nostra regione, in cui il settore turistico, l’agricoltura, la ristorazione, lo spettacolo sono settori trainanti e che si poggiano sullo sfruttamento di centinaia di migliaia di giovani, migranti, finte partite iva, tirocinanti, lavoratori a cottimo e in nero, che quando riescono ad accedere a qualche esigua forma di ammortizzatori sociali vengono immediatamente minacciati dalle cariche istituzionali affinché “restituiscano un po’ quello che prendono”. È su di loro che la tempesta economica e sociale portata dal coronavirus sta già facendo pagare il suo prezzo preannunciandoci il mondo che verrà, come ci stanno dicendo in questi giorni i dati INPS e ISTAT. È a loro e con loro che vogliamo dedicare il prossimo confronto streaming del percorso con cui Potere al Popolo Emilia Romagna intende mettere in luce le sfide di fronte alle quali come forza politica siamo chiamati a non fare un passo indietro in un futuro che è già qui.

 

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