Venerdi 20 maggio alle ore 18.00 presso lo Spazio Culturale Cucciarello (via Mariantonia Chianese) ci sarà la presentazione dell’ultimo numero della rivista Contropiano.
Contropiano è la rivista teorica della Rete dei Comunisti. La sua data di nascita risale al 1993, quando l’allora “Forum dei Comunisti” diede il via al progetto di un luogo di riflessione politica.
Nel corso degli anni sono mutate la sua veste, la tiratura, la periodicità e la stessa struttura. Da iniziale “giornalone” pieghevole, negli ultimi anni ha assunto i connotati di una vera e propria rivista di approfondimento teorico-ideologico.
La Rete dei Comunisti fonda le proprie radici più profonde nella storia della “Organizzazione Proletaria Romana” e del sindacalismo di base (le allora “Rappresentanze sindacali di Base”, poi evolute in “Unione Sindacale di Base”).
Si sentiva la necessità di un luogo di confronto anche interno, per strutturare quel processo di ricostruzione di una teoria rivoluzionaria adeguata ai tempi, che sapesse confrontarsi con l’acqua sporca dell’esperienza del socialismo del XX secolo, senza liquidare l’intera storia dei movimenti rivoluzionari. Senza una preliminare e lucida analisi di cosa fosse accaduto all’URSS, non si poteva dar vita ad alcun processo di rifondazione del comunismo. Questa la ragione di fondo del rifiuto di confluire nell’esperienza del PRC.
La rivista, nel corso degli anni, si è confrontata sul piano teorico e politico con numerosi temi posti all’ordine del giorno dalla Rete dei Comunisti: dalla questione dell’imperialismo europeo (quando più nessuno a sinistra parlava di imperialismo) al ritorno all’inchiesta di classe, dall’analisi dell’anomalia italiana e del suo capitalismo fino alle esperienze rivoluzionarie dell’America Latina. Tematiche che sono state oggetto anche di numerosi convegni, nazionali e internazionali, i cui atti in molti casi sono stati raccolti in apposite pubblicazioni.
Dai primi passi di Contropiano, con poche centinaia di copie stampate, ne è stata fatta di strada, per arrivare alla duplica veste editoriale di oggi: da un lato la rivista cartacea di approfondimento, dall’altro il quotidiano on-line che raccoglie lettori dall’Italia e dal resto del mondo, raggiungendo numeri di lettori fino a qualche anno fa impensabili.
L’obiettivo è sempre lo stesso: fare dello strumento comunicativo un campo di battaglia politica, informativa, ideologica, in una prospettiva di costruzione, sul lungo corso, di una egemonia della teoria e della prassi rivoluzionarie.
Nei primi anni ’90, stagione unica per caratteristiche, sia per gli effetti prodotti dagli sconvolgimenti internazionali che per le vicende interne, Contropiano individua in Tangentopoli il progetto politico di ricambio della classe dirigente in Italia.
Quella complessa vicenda apre ad uno scontro tra due destre: l’una, berlusconiana, legata al mercato interno e l’altra europeista (da Prodi ai liberali fino al PD), legata al capitalismo internazionalizzato che sceglie di ridimensionare il mercato interno abbassando salari e consumi per proiettarsi nel processo di integrazione europeista. Mentre la prima destra guardava agli USA, la seconda all’UE. Un terzo soggetto, la Lega, diventerà socio di minoranza della destra di Berlusconi, localizzato al Nord.
Entrambe le destre convergono su svariati temi: privatizzazioni, deregolamentazione del mercato del lavoro, liberismo, adesione alla Nato. Le divergenze, più che su tematiche politiche di fondo, dipendono dai differenti interessi dei gruppi editoriali Fininvest e Repubblica di De Benedetti. Insomma, due destre che corrispondono a due tipi di borghesie: quella che teme di perdere competitività con il ridimensionamento del mercato interno e l’altra che pensa di trarre vantaggi dal modello mercantilista imposto dalla Germania a tutta l’UE. Due destre che con le riforme elettoralistiche si contendono il paese dal 1994 al 2011, fino al pilota automatico di Draghi e Trichet che fa fuori Berlusconi. L’analisi di classe, anche del nemico, è sempre stata pratica quotidiana sollecitata da Contropiano e dalla Rete dei Comunisti.
Un altro tema di estremo rilievo politico, sul quale sia la rivista che l’organizzazione politica hanno speso numerose energie sin dalla loro nascita, è la distanza strategica con la “sinistra” e i neocomunisti del PRC, per promuovere una “ipotesi comunista” in Italia che potesse portare il paese fuori dalle sacche del politicismo in cui era imbrigliato. Forte sarà anche la critica alla trappola dell’antiberlusconismo, nella quale caddero la “sinistra” e il PRC, di fatto subalterni alla destra europeista.
Di fronte a tale scenario si è sempre sostenuta la necessità di “due sinistre” ben separate tra loro: quella dell’Ulivo di Prodi (e le sue varie evoluzioni) e quella antagonista, che deve agire in piena indipendenza.
Costruire un organo di informazione dalla fisionomia politica ben definita. Senza fare sconti a nessuno, ma non per questo arroccandosi in modo settario su posizioni sclerotizzate. Questo è da sempre l’obiettivo di Contropiano.
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