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Pisa. L’insurrezione della Palestina nella nuova realtà internazionale

Mercoledì 18 ottobre h. 18, Pisa
Palazzo Ricci Aula R4
Via Collegio Ricci 10
L’insurrezione della Palestina nella nuova realtà internazionale

dibattito con:

– Giacomo Marchetti, Rete dei Comunisti

– Mohamed Kahlil, comunità palestinese Pisa
– Camilla Diurno, Cambiare Rotta

Quello che è successo in Palestina dal 7 ottobre ad oggi non è altro che la risposta di un popolo che da oltre settant’anni subisce un’occupazione giustificata e sostenuta da tutto l’Occidente. Un popolo che resiste ad un sistema di apartheid di una brutalità inaudita riconosciuto, tra l’altro, da numerose risoluzioni ONU.

La controffensiva palestinese è riuscita a destabilizzare gli equilibri della potenza sionista, è stato infatti un attacco coordinato che ha colpito l’opinione pubblica per l’organizzazione, il carattere popolare, la tempistica e per la capacità di colpire il sistema di intelligence israeliano.

Davanti ad un’azione di questa portata, tutto l’Occidente, a partire da Stati Uniti ed Unione Europa, ha ancora una volta rinnovato il totale sostegno alle azioni messe in atto dal governo israeliano all’indomani della controffensiva, dando il proprio benestare all’ipotesi di entrare a Gaza superando il confine.

Uno scenario che vedrebbe inevitabilmente la distruzione della città e la morte di un numero esorbitante di civili. Da subito la stampa e le classe dirigente italiana ed europea hanno dato il via al teatrino di dichiarazioni in sostegno di Israele, portando avanti la retorica del “giardino e della jungla” e dell’equiparazione integrale tra popolo palestinese e terrorismo islamico, sostenendo quindi il diritto del regime sionista di difendersi; di fatto chiudendo gli occhi davanti ad un assedio che dura da decenni.

Anche nei luoghi della formazione è evidente l’operazione di attacco alla resistenza palestinese, a partire dalle dichiarazioni del ministro Valditara contro gli studenti che si sono mobilitati in solidarietà alla causa di Gaza.

Lo schieramento unilaterale delle nostre università, lo abbiamo visto chiaramente alla Sapienza di Roma, dove dopo la scelta del CDA e del Senato Accademico di esprimere sostegno ad Israele c’è stato un tentativo da parte delle forze dell’ordine di far tacere gli studenti scesi in protesta.

Questo sostegno acritico e servile dell’Accademia italiana, però, non ci può sorprendere. Da anni, infatti, denunciamo lo stretto rapporto tra università e il sistema di occupazione israeliano, costituito da fondi e finanziamenti, tirocini e partnership, intrattenuti sia con gli atenei israeliani che sostengono tecnologicamente e culturalmente le politiche di dominio, sia in maniera diretta con l’apparato bellico.

Per contrastare anche alle nostre latitudini la criminale occupazione sionista della Palestina, è necessario agire anche all’interno dell’università esigendo l’interruzione degli accordi di ricerca, così come sui posti di lavoro, nei quartieri popolari e nei movimenti di lotta che si sviluppano su tutta la linea di faglia determinata dalla crisi sistemica del capitalismo, ribadendo in ogni occasione il pieno sostegno alla Palestina.

Infine, riflettendo sulla portata storica di questi eventi, in un periodo di enorme cambiamento degli equilibri geopolitici globali, quello di questi giorni è stato l’ennesimo tassello di una resistenza che regge e che non intende arrestarsi.

Iniziativa promossa dalla Rete dei Comunisti e da Cambiare Rotta, Organizzazione giovanile comunista

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