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Roma. Assemblea pubblica contro ogni Autonomia Differenziata

L’Autonomia Differenziata, approvata di recente, è una legge che tende a  spaccare l’Italia fra Nord e Sud, fra ricchi e poveri, fra chi ha più diritti e chi meno, di fatto accentuando le diseguaglianze sociali, promuovendo un modello di paese sempre più capitalistico dove prevale il profitto di pochi, piuttosto che l’interesse generale.

La legge sul regionalismo differenziato dà carta bianca alle Regioni per legiferare su 23 materie, che prima erano di pertinenza esclusiva dello Stato. Un assaggio di Regionalismo differenziato lo abbiamo avuto con la modifica del TITOLO V della Costituzione nel 2001, ad opera del centrosinistra, che ha dato la stura a tale legge cominciando con la  distruzione del SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE, e adesso si vuole proseguire distruggendo ulteriormente i diritti dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli, favorendo la privatizzazione, la disuguaglianza economica, la competizione fra regioni e infinite forme di clientelismo, corruzione e malaffare.

Se già prima della pandemia il SSN era in grande sofferenza, con la pandemia abbiamo potuto toccare con mano cosa significa avere  20 sistemi sanitari diversi: carenza di servizi sempre più accentua in alcune regioni e addirittura in alcuni territori, impossibilità di gestire emergenze, sempre più forte ricorso al precariato e allo sfruttamento dei lavoratori, e infine il fiorire di strutture private, il cui strapotere è cresciuto a dismisura insieme al profitto dei loro padroni.

Con l’Autonomia Differenziata aumenterà il divario sociale, perché i diritti saranno sempre più eros: a partire dal Lavoro, passando per l’Istruzione, l’Ambiente, le Politiche Abitative, i Trasporti, l’Energia, l’Acqua, la Viabilità, persino i contenziosi risolvibili dal Giudice di Pace sarenno diversi da Regione a Regione!

È bene mettere in chiaro che la responsabilità di questa deriva è di tutta la classe politica, compreso il centrosinistra, fautore della modifica del TITOLO V della Costituzione, ma che adesso si dice pronto a dare battaglia all’Autonomia Differenziata. Il tentativo ipocrita di recuperare una parvenza di opposizione su questo tema fa a pugni con la realtà: i 2 quesiti parzialmente abrogativi presentati dalle regioni di centrosinistra fra cui Emilia, Puglia e Campania di centrosinistra, di fatto non modificano l’impianto della legge, ma anzi rischiano di dare legittimità alla legge Calderoli!

Noi sosteniamo il quesito referendario totalmente abrogativo dell’Autonomia Differenziata, e siamo  contro ogni regionalismo. Abbiamo sostenuto, là dove possibile, la raccolta firme per la proposta di referendum abrogativo, specie sulla piattaforma digitale; ora, per mettere in  discussione dalle fondamenta stesse la legge Calderoli, riteniamo necessario costruire un percorso autonomo e indipendente dal centrosinistra, che dia continuità a Roma e su tutti i territori al percorso avviato con l’assemblea nazionale del 20 ottobre.

A  Roma gli effetti del regionalismo sono ben visibili in tutto il tessuto sociale ed economico della città: dagli ospedali chiusi, alla sanità al collasso e ostaggio degli speculatori, per non parlare delle scuole che cadono a pezzi, della precarizzazione dei lavoratori dei servizi pubblici, e non ultimo della devastante politica in materia di opere pubbliche che con il Giubileo vedrà un’ulteriore accelerazione. Il tutto in una cornice in cui dal Parlamento si profila un disegno, promosso sia dalla destra che dal PD, per estendere l’Autonomia Differenziata anche al Comune di Roma!

Vi invitiamo pertanto ad un’assemblea che si terrà venerdì 22 novembre alle ore 18:00, presso il Centro Sociale Macchia Rossa, in via Pieve Fosciana 86-88, Magliana, per una discussione aperta.

Non possiamo stare a guardare, organizziamoci!

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